Belluno ospita l’esposizione “Tiziano. L´ultimo atto” che ci propone gli ultimi, fondamentali anni della vita di Tiziano e della sua folgorante carriera per farci conoscere anche le sue grandi capacità imprenditoriali ed organizzative

“Tiziano l’ultimo atto”: la mostra, unica nel suo genere, racconta gli ultimi anni della vita e dell’arte del grande maestro

  Cultura e Spettacoli  

La mostra, promossa dalla Provincia di Belluno – in collaborazione con il Comune di Belluno, il Magnifico Comune di Pieve di Cadore, la Magnifica Comunità di Cadore, la Comunità Montana Centro Cadore, la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, la Regione del Veneto, la Soprintendenza per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso – e curata da Lionello Puppi e allestita dal grande architetto ticinese Mario Botta, è una delle esposizioni internazionali più attese.

Il cinquecentesco Palazzo Crepadona di Belluno sarà la sede dell’ esposizione che presenterà, per la prima volta in maniera organica e compiuta, l’ultima tormentata e favolosa stagione di Tiziano attraverso dipinti da lui predisposti per l’attività della bottega, ma anche opere autografe di cronologia precedente, conservate in casa dal Maestro per scelta ed affetto e là rimaste fino alla sua morte. Una singolare sezione è poi collocata a Pieve di Cadore, paese natale dell’artista, nella sede della Magnifica Comunità di Cadore: documenti e opere che testimoniano l´attività del Tiziano in Cadore. Saranno esposti alcuni disegni appartenenti all’ultimo periodo della sua vita e le incisioni che Tiziano, in quegli anni, fece stampare da incisori di fiducia.

 Tiziano. L’Ultimo atto” è il racconto emozionante di un uomo che con la sua arte ha illuminato un’epoca.

Nel 1556 muore Pietro Aretino, l’amico fraterno, l’agente spregiudicato, il promotore della sua arte; nel ’58 scompare Carlo V, cui lo aveva legato un antico rapporto; l’anno seguente lo lascia anche l’amato fratello, Francesco. Tiziano comincia a sentirsi più solo e più vecchio; il suo senso della famiglia si rafforza e cresce in lui la necessità di riallacciare il legame con il paese natale e il suo Cadore, ove periodicamente torna. Così verso la metà degli anni Sessanta, quasi ottantenne, sale nella sua Pieve – assistito dall’equipe ormai ben collaudata, composta dal figlio Orazio, il nipote Marco, Valerio Zuccato e un enigmatico discepolo tedesco, Emanuele Amberger per “mettere ordine alle cose della sua casa”: erano i conti di “dare e avere” con la Magnifica Comunità di Cadore ed il commercio del legname; il controllo delle prebende fatte confluire sul figlio indocile, Pomponio, che gli si rivoltava contro; il recupero dei crediti nei confronti di Filippo II; dispute e indebitamenti col Fisco veneziano; una figlia illegittima da mettere cautamente al sicuro, e altri affanni ancora. Nel decennio che lo separa dall’ora della morte – che scoccherà, nell’infuriar della grande peste, il 27 agosto 1576 – Tiziano continua a operare a dispetto della vista che gli si appanna e delle mani che tremano.

La mostra che aprirà il 15 settembre presenterà – con numerose novità interpretative e gli esisti di importanti studi – l’ultima tormentata e favolosa stagione di Tiziano, esponendo a Palazzo Crepadona, numerose opere che la rappresentano, ma anche dipinti di cronologia precedente e però trattenuti in casa dal Maestro per scelta ed effetto, e là rimasti alla sua morte, oppure necessari a far comprendere il formarsi dell’arte, affascinante, dell’ultimo periodo: quella pittura disgregata fatta di solo colore, quell’”impressionismo magico” che coinvolge e scuote, quell’apparente non finito che è il segno del turbamento e del dubbio esistenziale di un’epoca. Ancora, un gruppo di disegni coerenti con quegli umori e, infine, le incisioni che, frattanto, Tiziano si preoccupava di far imprimere – controllandone l’esecuzione – a testimonianza della sua impareggiabile avventura artistica.

Accanto a circa venti dipinti ritenuti autografi del maestro – tra i quali il famoso Cristo Portacroce e il Ritratto di Paolo III dall’Ermitage di San Pietroburgo, l’Orazione di Cristo nell’Orto dal Museo del Prado di Madrid, l’affascinante Perseo e Andromeda dal Musèe Ingres di Montauban o l’Ecce Homo dal Museo Brukental di Sibiu, “.. indubbiamente il busto più bello di Cristo che si conosca” secondo Mina Gregori – si potranno ammirare e confrontare numerose, importanti opere riconducibili alla mano di Tiziano coadiuvato dagli allievi (la Venere con cagnolino, un amorino e pernice dagli Uffizi) e opere della prestigiosa bottega da lui avviata, laddove nel sistema imprenditoriale di Tiziano, recentemente messo a fuoco, la distinzione tra maestro e bottega, nell’ultimo periodo, diviene spesso labile e sfuocata.

La mostra permetterà di far luce, in particolare, sul suo rapporto con la prolifica bottega (identificata per la prima volta compiutamente e per la prima volta analizzata nel suo sistema di lavoro, grazie ad uno specifico studio avviato dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore), con interessanti sorprese nella rivalutazione del ruolo svolto dal maestro nella realizzazione di alcune opere, finora troppo semplicemente attribuite allo “staff”. Tra le opere inedite del grande maestro di altissima qualità, saranno esposte, per la prima volta, a Belluno – un’esplosiva “Venere e Adone”, una “Fanciulla con vassoio”, una dolcissima Madonna con bambino, in collezione privata, ed un “Ritratto di donna davanti a paesaggio con arcobaleno”, prestato da una collezione privata, che raffigurerebbe, secondo Puppi, Caterina Sandella, amante dell’Aretino e madre delle sue due figlie (in mostra si può vedere anche il ritratto che ne ha fatto il Tintoretto in cui è raffigurata in una serie di medaglie anch’esse esposte accanto all’inedito).

Eccezionale anche la sezione dei disegni del “grande vecchio”, con lavori provenienti anche da Parigi, Cambridge, New York, Rennes – straordinari fogli da porre in connessione con dipinti esistenti o opere perdute o ancora concepiti per la produzione incisoria – e ricchissima quella delle stampe sia con esemplari del primo stato e con la firma del maestro, sia realizzate dai contemporanei su opere di Tiziano. A suggerire, poi, richiami e raffronti importanti, anche lavori di El Greco, Palma il Giovane, Agostino Carracci, Giovanni Cariani, Andrea Schiavone e Cesare Vecellio, oltre a quelli dei collaboratori stabili dell’ultimo periodo: Orazio, il nipote Marco, Valerio Zuccato, Emanuel Amberger ,del quale è esposta, eccezionalmente, l’unica opera finora conosciuta.

La mostra che ambisce ad essere spettacolare, grazie anche al genio architettonico di Mario Botta che ha inventato un padiglione di 12 metri di lato, nel cortile di Palazzo Crepadona, per ampliare lo spazio espositivo e creare nuove prospettive.

A Pieve di Cadore, poi, nello storico Palazzo ove ha sede la Magnifica Comunità di Cadore, saranno presentati altri importanti materiali di documentazione – lettere autografe di Tiziano e dei suoi prestigiosi committenti, carte d’archivio, registri dei verbali della Magnifica – nonché una esaustiva rassegna della cartografia e della vedutistica storica del territorio.

Intrecci e complesse relazioni che svelano un mondo e un ambiente carico di suggestioni.

I visitatori della mostra “Tiziano. L’ultimo atto” riceveranno la Tiziano Card, un prezioso strumento – frutto della collaborazione tra i promotori della mostra e Belluno Centro Storico – che renderà ancora più piacevole il soggiorno nella cittadina.

La card verrà consegnata in omaggio a tutti coloro che acquisteranno il biglietto di ingresso alla mostra e dà diritto al 10% di sconto nei negozi, alberghi, ristoranti, e bar di Belluno che hanno aderito all’iniziativa.

Gli esercizi che partecipano saranno elencati nel depliant consegnato con la Tiziano Card, e saranno contraddistinti da un’apposita vetrofania.

I ristoranti, pizzerie e trattorie che aderiscono alla Tiziano Card, offriranno, inoltre, ai loro ospiti menù e piatti particolari all’insegna del maestro, rielaborando e personalizzando specifiche consuetudini culinarie del tempo di Tiziano.

In collaborazione con Dolomiti Bus viene inoltre proposta ai visitatori della mostra la Tiziano Guest Card, un biglietto unico per autobus e pullman valevole, senza limiti di corse, sull’intera rete del servizio Dolomiti Bus.

Il biglietto avrà il costo di 5 euro per un giorno e di 12 euro per tre giorni e avrà valore solo se esibito insieme al biglietto della mostra.

La visita alla mostra e alla città sarà resa ancora più lieta grazie a un ricco programma di manifestazioni ed eventi che animeranno il centro storico e permetteranno – soprattutto nel periodo natalizio – di curiosare nei mercatini tipici, gustare i sapori delle terre di Tiziano e scoprire l’artigianato locale.

Tutto questo facilmente raggiungile grazie a una autostrada sempre libera e veloce, un ampia parcheggio e una scala mobile che in 3 minuti porta nel cuore della città e alla sede della mostra.

 

Tiziano. Belluno - L’ultimo atto

Sedi della Mostra: Belluno - Palazzo Crepadona – e Pieve di Cadore - Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore

Periodo: 15 settembre 2007 - 6 gennaio 2008. Aperta tutti i giorni ad esclusione del 25 dicembre e dalle ore 14 del 31 dicembre 2007 alle ore 14:00 del 1 gennaio 2008. Orari: dalle ore 9:00 alle ore 19:00, venerdì e sabato dalle ore 9:00 alle ore 20:00, chiusura biglietteria ore 18:00 (19:00 venerdì e sabato).

Promotori: Provincia di Belluno, Magnifica Comunità di Cadore, Comunità Montana Centro Cadore, Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore

Catalogo: Skirà

Giovanni Scotti

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