Giovedì 13 settembre è stata inaugurata la mostra “Cracking: arte di rottura” che vuole essere un primo tentativo di riflessione sull’attività e la poetica del gruppo che in questi ultimi anni ha attirato particolarmente l’interesse della critica d’arte con la sua “arte ironica e dissacratoria”, come l’ha definita recentemente in un articolo Philippe Daverio.
Negli ultimi tempi inoltre la loro attività espositiva in Italia e all’Estero sì è notevolmente intensificata.
Attualmente loro mostre sono a Roma, Mosca, Orio Al Serio.
Chi avesse visitato l’ultima Biennale di Venezia non può non aver visto gli enormi Coccodrilli rossi disposti lungo il Canal Grande. A questo tipo di installazioni – create a tutela dell’ambiente, realizzate in plastica riciclata, che riprendono le forme di animali in pericolo di estinzione (delfini, gabbiani, stelle marine, tartarughe, pinguini ecc.) disseminate nelle città e in spazi aperti – il movimento deve infatti in gran parte il suo affermarsi in campo internazionale. Basta ricordare i mille Delfini d’oro che gli artisti appesero in piazza del Duomo a Milano nel 1996, su invito di Philippe Daverio o
Il gruppo nasce il 30 maggio 1993 con la firma dei primo manifesto, definito “del terzo millennio”. Ideologo del gruppo è Omar Ronda.
Gli artisti che vi aderiscono (con Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti e Kicco) sono fautori di una nuova filosofia delle materie che trova nel petrolio/plastica il mezzo di espressione più idoneo alla loro Sin dalla prima mostra lo stesso anno a Milano (“EPOCALE”), curata di Tommaso Trini e Luca Beatrice, nella loro poetica si evidenzia un forte impegno sociale ed ambientale e l’uso rivoluzionario ed innovativo di materie plastiche diverse ed evocative di un rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.
Gli artisti cracking tendono a ritrovare nelle varie immagini e forme naturalistiche, che realizzano con materiali plastici diversi, la natura antica che si cela nella materia stessa e che attraverso sedimentazioni millenarie ha generato il petrolio, “sintesi organica di tutto il vissuto del pianeta”. Il petrolio cosiddetto greggio, che sgorga tiepido dalla madre terra, è infatti la materia naturale per eccellenza, essendo l’erede genetico di ogni vita animale e vegetale, dalla nascita dell’universo sino a noi, che a nostra volta siamo destinati a divenirne parte. L’utilizzo e lo sfruttamento del greggio necessitano di un procedimento petrolchimico denominato “cracking” (dal quale il movimento prende nome), un processo che ha lo scopo di spezzare le catene molecolari del greggio (materia naturale) per trasformarlo in un magma (artificiale) sintetico dal quale si ottengono infiniti derivati utili alla civiltà contemporanea, quali idrocarburi, fibre tessili, prodotti cosmetici e farmaceutici, polimeri e monomeri che danno origine alle materie plastiche; queste ultime, nelle più diverse forme e colorazioni, ormai ci circondano e proliferano in maniera esponenziale invadendo la nostra vita e l’ambiente, sino ad entrare in simbiosi con l’organismo umano. La filosofia degli artisti Cracking è dunque quella di utilizzare icone e simulacri plastici della natura per restituire al petrolio la sua antica immagine organica.
La mostra milanese presenta oltre cento opere (installazioni, dipinti, “animali in pericolo di estinzione”) tra le più significative del gruppo, suddivise secondo un allestimento che intende creare sette mostre monografiche di ogni artista utili per capire la loro poetica.
Ci sono i “frozen” di Omar Ronda, i “cloni” di William Sweetlove, le “resine” di Renzo Nucara”, i “fossili” di Marco Veronese, i “virus” e le “giungle” di Alex Angi, i “giardini” di Carlo Rizzetti, i “siliconi” di Kicco.
La mostra continua per le strade della città, da corso Buenos Aires a Piazza Scala, dove su molti balconi di Palazzi milanesi sonostati collocati gli enormi Coccodrilli rosa e rossi.
Un Pinguino d’oro accoglie il visitatore appena fuori dall’ingresso della Fondazione Antonio Mazzotta. Quest’ultima opera realizzata dal gruppo della Cracking per Trend Up (www.trend-vi.com), è in plastica riciclata rivestita da tessere in mosaico d’oro.
In quest’occasione le iniziative della Sezione didattica rivolte alle scuole mirano a far riflettere i più giovani su alcune tematiche di grande attualità legate all’ecologia e a sensibilizzarli nella tutela dell’ambiente. Le attività incentrate sul tema del riciclo e del rispetto della natura fanno da corollario alla visita guidata intesa a ripercorrere le fasi salienti della storia del gruppo Cracking e dei singoli protagonisti. Analogie e differenze con gli artisti del passato cui i “crackers” si sono ispirati faranno emergere una veloce e divertente panoramica dall’arte barocca della fine del Cinquecento ai giorni nostri sorprendendo i visitatori con paradossali rassomiglianze e citazioni.
Per ulteriori informazioni: www.mazzotta.it - www.cracking.it - tel. 02.878197 - fax 02.8693046, informazioni@mazzotta.it
Giovanni Scotti
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