80 milioni di presenze e 8,5 miliardi di euro di fatturato nel 2006: i dati contenuti nel 5° Rapporto Ecotur

Ecotur analizza il turismo-natura

  In viaggio tra gusto e cultura  

“Nell’anno in cui la posizione dell’Italia in cima alle simpatie dei viaggiatori internazionali si rafforza, il turismo-natura, quel turismo cioè che ha come motivazione principale l’osservazione e il godimento della natura e della cultura tradizionale, confermando il trend di crescita degli anni precedenti, fa segnare nuovi e più significativi primati”.

E’ quanto ha dichiarato il Presidente di Ecotur, Enzo Giammarino, presentando a Milano, il 5° Rapporto sul Turismo Natura, redatto dal Centro Studi Permanente dell’Osservatorio ECOTUR, il cui Comitato Scientifico è rappresentato dall’Università dell’Aquila (Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici di Sulmona), dalla Regione Abruzzo, dall’Enit-Agenzia Nazionale per il Turismo e dall’Istat. 

“Un successo, ha continuato Giammarino, che sta diventando fenomeno tanto da interessare i maggiori quotidiani internazionali, dal New York Times al The Guardian che, in un articolo, definisce il nostro Paese “meta ideale per fare esperienze diverse e sintonizzarsi con la natura e la comunità locale”. Un successo che sta interessando fortemente soprattutto le popolazioni locali da quando hanno compreso l’importanza che il turismo-natura e l’ecoturismo hanno nelle politiche distributive del reddito, lasciando alle economie locali fino al 95% della spesa turistica sostenuta, in netta controtendenza con il turismo tradizionale dove ben l’80% finisce nelle casse delle compagnie aeree, degli hotel e degli operatori turistici”.

Dal Rapporto si evidenzia che tra le varie tipologie di turismo-natura, l’agriturismo è sicuramente quello che fa registrare gli indici più alti sia riferiti alle presenze che agli introiti. Nel 2006, infatti,  è ripresa in maniera netta la fase espansiva dopo un paio d’anni di stasi. Alla fine del 2006 il numero delle aziende era vicino alle16.000 unità, con un incremento di quasi l’8% rispetto al 2005, gli arrivi 3 milioni, con un incremento dell’11%, e il fatturato globale di 950 milioni di euro.

Tra le motivazioni principali del viaggiatore che sceglie una vacanza a contatto con la natura, al 1° posto figura la ricerca di “tranquillità e relax” che precede l’indicazione “territorio e ambiente”, invertendo in pratica le posizioni dell’anno precedente. A queste seguono in ordine:  “l’ospitalità e la disponibilità della gente del luogo”, il “conoscere le tradizioni culturali, folcloristiche e enogastronomiche”, la “possibilità di praticare sport”.

In riferimento alle aspettative, invece, al primo posto troviamo il “vivere a contatto con la natura”, seguita da “frequentare luoghi poco affollati”, il “praticare sport e attività all’aria aperta”, il “desiderio di libertà”, la possibilità di beneficiare di “prezzi modici”.

Per il coordinatore del Rapporto, Tommaso Paolini, “il turismo natura può rappresentare la tipologia turistica capace di abituare le giovani generazioni all’amore per la natura e di radicare sempre più nella mentalità, nell’atteggiamento e nell’agire degli operatori e dei fruitori il rispetto della natura quale condizione necessaria per assicurare nel tempo la redditività delle attività turistiche e la continuità del turismo stesso”.

Rispetto alle analisi precedenti, l’indagine effettuata presso i tour operator nazionali che vendono nei loro cataloghi il turismo natura, i “giovani” sono quelli che fanno registrare il maggiore indice di preferenza (39,9%), seguiti dalle “famiglie” (37,4%), e dagli “over 65”, scesi dal 24,7% al 22,7%, confermando ancora una volta che il turismo natura è ricercato da tutti. L’indagine parallela condotta presso i gestori dei Parchi, con parametri leggermente diversi, ha evidenziato, invece, che il frequentatore più assiduo appartiene alla classe di età “fino a 30 anni” per il 42,6%, alla classe intermedia “30-60 anni” per il 41,3% e alla classe “over 60” per il 16,1%.

Con riferimento al livello di istruzione posseduto, i fruitori del turismo natura hanno un diploma di scuola media superiore  nel 46% dei casi, una laurea nel 37,2% e la licenza elementare o media inferiore nel 16,8%. Percentuali che segnano un leggero cambio di indirizzo: diminuiscono i laureati ed aumentano coloro che hanno un grado d’istruzione più basso, sfatando la convinzione che il turismo natura sia una tipologia di èlite.

Interessanti anche i dati relativi alle strutture ricettive utilizzate dal turista-natura. Gli alberghi e le pensioni rappresentano la soluzione ricettiva preferita con il 32,8%, in aumento del 3% rispetto al 2005, seguita dalla soluzione appartamenti/case private (16,5%), in continua decrescita rispetto al 2005 (21,6%), e agli agriturismi (15,8%), in aumento rispetto all’anno precedente (14,7%) e al 2004 (10,1%), e ai B&B, il cui valore è standardizzato intorno al 11-12%.

Circa la provenienza dei turisti-natura, l’indagine evidenzia che essa è in misura predominante regionale (52,4%), nazionale, in misura del 33,6%, europea, nel 10,6%, e del resto del mondo, nel 3,4%.

Senza considerare il fenomeno dell’escursionismo, molto forte in questa tipologia di turismo, le presenze totali negli esercizi ricettivi ufficiale delle aree protette, sono state 80,638 milioni, di cui poco più di un terzo straniere (28 milioni circa), che hanno generato un fatturato globale di 8,589 miliardi di euro, in aumento del 5,52% rispetto al 2005. Come dire che il turismo-natura vale da solo oltre il 10% del fatturato turistico globale.

Il Rapporto presenta alcuni capitoli di grande interesse come quello dedicato ai “Parchi sul web” di Quirino Morelli. Una analisi compiuta ed approfondita di come appaiono oggi i parchi nazionali in rete che, oltre a fornire classifiche sui siti più esplorati, quelli meglio attrezzati e quelli meglio impostati, fa da stimolo ai gestori delle aree protette per perfezionare la loro presenza sul web e ai fruitori per meglio comprendere le possibilità offerte dai singoli parchi.

(f.d..s)

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