La collezione è in esposizione dal 13 ottobre 2007 al 10 febbraio 2008

La Collezione di Roberto Longhi ad Alba

  Cultura e Spettacoli  

La Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, la Fondazione Piera, Piero e Giovanni Ferrero e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte hanno organizzato la mostra “La Collezione di Roberto Longhi. Dal Duecento a Caravaggio a Morandi”

La mostra è in corso presso la Fondazione Ferrero, Strada di Mezzo, 44 Alba (CN), che conferma così il carattere distintivo delle sue proposte culturali: esposizioni di grande prestigio, allestite con cura, accompagnate da cataloghi approfonditi e rivolte a tutti, grazie anche all’ingresso gratuito.

La Fondazione Piera, Piero e Giovanni Ferrero è custode, dal 1983, dei valori etici della famiglia Ferrero, modello e punto di riferimento per tutte le realtà del Gruppo imprenditoriale. Le attività sociali ideate dalla Fondazione sono a favore degli anziani Ferrero: ogni progetto nasce da una scommessa  sulla creatività e sulla profonda utilità sociale della persona anziana: in questo modo viene valorizzato il patrimonio di valori, esperienze, saggezza e umanità di chi frequenta la Fondazione, incoraggiato attraverso attività sempre nuove a sviluppare attive capacità che hanno positive ricadute sul territorio. La Fondazione, oltre ad organizzare mostre d’arte, convegni, conferenze, concerti, sostiene ricerche scientifiche, master universitari ed eroga borse di studio nazionali e internazionali. Le attività culturali della Fondazione sono documentate attraverso varie iniziative editoriali, tra cui il periodico «Filodiretto», varie collane e monografie e cataloghi affidati a editori specializzati.

Nella mostra sono esposte settantun opere, tra tavole e tele, che abitualmente sono esposte, secondo criteri d’arredamento domestico, nella villa “Il  Tasso”, la dimora fiorentina che fu di Longhi, ed ora sono proposte nella città natale di Roberto Longhi, seguendo un percorso espositivo cronologico.

Il percorso, articolato in sette sezioni, illustra le scoperte e gli avanzamenti critici di Roberto Longhi, riscoprendo l’eccezionalità della sua esperienza.

La mostra prende il via con I primitivi del Due e del Trecento, sezione che presenta un importante nucleo di dipinti bolognesi (Vitale da Bologna, Simone dei Crocifissi, Jacopo di Paolo) e riminesi (la Madonna con il Bambino e Santi di Pietro da Rimini).

Il tardogotico fa riflettere sulla complessa diversità di esiti pittorici fra il Gotico e il Rinascimento attraverso artisti veneti (Jacobello del Fiore), emiliani (Stefano da Ferrara) e lombardi (Cristoforo Moretti).

Nella terza sezione, Il Quattrocento, si trova un variegato gruppo di maestri che testimoniano gli scambi culturali fra i maggiori centri artistici italiani: Defendente Ferrari, Colantonio, pittore di Alfonso d’Aragona e maestro di Antonello da Messina, Ambrogio Bergognone, Bernardino Butinone e ancora Apollonio di Giovanni e Girolamo di Benvenuto.

Gli scambi culturali fra i maggiori centri artistici italiani tra Quattro e Cinquecento sono testimoniati da un diversificato gruppo di tavole: il napoletano Colantonio, pittore di Alfonso d’Aragona e maestro di Antonello da Messina rappresenta una congiuntura fra la pittura fiamminga e il mondo mediterraneo; Ambrogio Bergognone e Bernardino Butinone illustrano la cultura lombarda dell’età sforzesca; Defendente Ferrari apre uno spiraglio sulla situazione piemontese.

Il percorso approda a Il Cinquecento evidenziando l’interesse di Longhi per gli “eccentrici padani”, quegli artisti che interpretavano con spregiudicata libertà mentale il portato della “maniera moderna” cinquecentesca (il Cristo fra la Madonna e San Giuseppe di Amico Aspertini, il Ragazzo con canestro di fiori di Dosso Dossi, i due Santi domenicani di Lorenzo Lotto).

Il Seicento trova uno dei suoi vertici nel celeberrimo Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, oltre alle tele di Battistiello Caracciolo, Mattia Preti, Carlo Saraceni, Matthias Stomer e alla Madonna con il Bambino e San Giovannino di Guido Reni.

Nella sezione dedicata a Il Settecento si trovano il Ritratto di gentildonna di Pietro Longhi, il Pellegrino di Giacomo Ceruti, la Fantesca di Gasparo Traversi, il Ritratto di giovinetto in veste di pittore di Fra’ Galgario. La chinoiserie attribuita a Watteau e il Paesaggio con case in riva al mare evocano l’eleganza sobria ed equilibrata della casa fiorentina dello studioso e della moglie, la scrittrice Anna Banti.

Infine, l’interesse di Longhi per l’arte contemporanea è documentato dalle opere di Carlo Carrà, Filippo De Pisis e Giorgio Morandi.

Il catalogo della mostra, realizzato a cura di Mina Gregori e Giovanni Romano, contiene interventi di Carla Enrica Spantigati, Bruno Santi, Giovanni Pugliese Carratelli, saggi di Mina Gregori, Andreina Griseri, Bruno Toscano, Maria Cristina Bandera.

Ulteriori informazioni: La Collezione di Roberto Longhi. Dal Duecento a Caravaggio a Morandi. - Alba, Fondazione Ferrero (Strada di Mezzo 44). - Dal 13 ottobre 2007 al 10 febbraio 2008. - Orario: lunedì – venerdì 15 – 19, sabato e festivi 10 – 19. - Ingresso libero

Giovanni Scotti

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