Il film è diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud

Persepolis: un film d’animazione

  Cultura e Spettacoli  

Teheran, 1978: Marjane, otto anni, sogna di essere un profeta che salverà il mondo. Educata da genitori molto moderni e particolarmente legata a sua nonna, segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno alla Rivoluzione e provocheranno la caduta dello Scià.

Con l´instaurazione della Repubblica islamica inizia il periodo dei pasdaran che controllano i comportamenti e i costumi dei cittadini. Marjane, che deve portare il velo, diventa rivoluzionaria.

La guerra contro l´Iraq provoca bombardamenti, privazioni e la sparizione di parenti. La repressione interna diventa ogni giorno più dura e i genitori di Marjane decidono di mandarla a studiare in Austria per proteggerla.

A Vienna, Marjane vive a 14 anni la sua seconda rivoluzione: l´adolescenza, la libertà, l´amore ma anche l´esilio, la solitudine, la diversità.

Raramente i film di animazione riescono a far percepire al pubblico le difficoltà dell´esistenza di chi li ha ideati, spesso l’impegno in difesa dei diritti e la qualità grafica non convivono.

Ma il connubio è perfettamente riuscito in questo film di animazione.

Marjane Satrapi è riuscita a trasformare i quattro volumi di fumetti in cui raccontava, con dolore e ironia, la propria crescita come donna in un Iran in repentina trasformazione e in un´Europa incapace di accogliere veramente il diverso, in un lungometraggio di animazione di qualità. Ha tenuto duro e ne è nata un´opera in bianco e nero (con lampi di colore) capace di raccontare un´infanzia e un´adolescenza al femminile comune e differente al contempo. Comune perchè tante giovani donne si potranno ritrovare nel suo percorso di crescita. Differente perchè la donna in Iran è (per chi ha dettato e detta le leggi) meno donna.

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