Un film di Paolo Franchi, con Bruno Todeschini, Elio Germano, Irène Jacob, Maria de Medeiros, Paolo Graziosi, Mimosa Campironi, Alexandra Stewart, Rinaldo Rocco

Nessuna qualità agli eroi

  Cultura e Spettacoli  

 Bruno Ledeux, quarantenne, è un uomo tranquillo e riservato che nasconde dei segreti, che dà l’idea di un uomo non più giovane e non ancora vecchio. Ha anche cancellato il suo passato, dimenticando la Svizzera, la sua infanzia senza affetto, trascorsa all´ombra di un padre artista, egoista, manipolatore ed incapace di pensare agli altri. Ha consultato un medico ed ha saputo che non potrà mai avere figli. Bruno decide di non dirlo a sua moglie Anne, sua unica ragione di vita, alla quale nasconde anche il fatto di aver contratto un grosso debito con Giorgio Neri, uno strozzino che si trincera dietro la facciata di rispettabile direttore di banca. La moglie Anne non può far altro che assistere al suo lento scivolare nella depressione. Fin quando un giorno l´usuraio scompare. Tutto dovrebbe volgere per il meglio, ma l´incontro con Luca, il figlio del suo persecutore, un ragazzo strano e riservato, risveglia improvvisamente i ricordi di Bruno. Anche Luca sembra avere molti segreti e in più conosce tutto ciò che riguarda la vita di Bruno, persino i suoi debiti con Giorgio Neri. Bruno rifugge dal giovane come presentisse un pericolo ma non rimane insensibile di fronte al dolore così pulsante, disperato, familiare che attanaglia il ragazzo e che lo porterà a tentare, proprio davanti agli occhi di Bruno, il suicidio. Quando Bruno scopre che Luca in realtà è proprio il figlio di Neri, scomparso misteriosamente da qualche giorno, forse è già troppo tardi.

Paolo Franchi, dopo La Spettatrice, torna sul tema della depressione declinandolo, in questo caso, al maschile, cadendo però nella trappola dell´opera seconda: spesso sovraccarica il soggetto di un´estetizzazione talvolta inutile, indebolendo, così, un soggetto che avrebbe potuto essere interessante. Todeschini è forzatamente monocorde e Elio Germano costantemente in tensione. Ci sembra che le sofferenze esistenziali dei due protagonisti siano troppo dette per essere credibili e dinanzi a esse ben poco possono le due misurate presenze di Irène Jacob e di Maria de Medeiros.

Giovanni Scotti

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