Il 1°aprile, in occasione del suo centenario (1906 - 2006), dopo più di due anni di chiusura per il completo restauro, è stato riaperto al pubblico l’Acquario.

Acquario Civico di Milano: un affascinante momento di incontro fra scienza, tecnologia e cultura

  Cultura e Spettacoli  

L’Acquario civico, la bella costruzione situata nel centro di Milano, nell´area del parco Sempione a due passi dal Castello Sforzesco e dall´Arena Civica, è stato realizzato in stile liberty viennese per l´Esposizione Internazionale tenutasi a Milano nel 1906 in occasione dell’inaugurazione del traforo del Sempione.

L’edificio fu eretto su progetto dell’architetto Sebastiano Locati e decorato dall’impresa costruttrice Chini, dallo scultore Oreste Labò e dalla ditta Richard-Ginori.

La grande testa dell´ippopotamo dalle cui fauci escono zampilli d´acqua, nella fontana sita all´ingresso, è opera di Giovanni Chini, celebre per la lavorazione delle pietre artificiali ed autore tra l’altro anche della Stazione Ferroviaria Centrale di Milano.

L’Acquario di Milano è stato il secondo acquario pubblico in Italia dopo l’Aquarium della Stazione Zoologica di Napoli e il primo in Europa ad essere costruito lontano dal mare.

L´edificio fu gravemente danneggiato nell´agosto 1943 dai bombardamenti aerei della II guerra mondiale che ne distrussero l´intera parte centrale e solo all´inizio degli anni ´60 fu riaperto al pubblico dopo un intervento di ricostruzione, non attento alla preservazione ed alla riproposizione di quella qualità architettonico-decorativa che lo distingueva.

Donato al Comune, l’ente si assunse l´impegno di condurlo e di istituirvi anche un istituto di ricerca: la Stazione di Biologia e Bioidrologia Applicata, inaugurata il 29 marzo 1908.

Oggi dipende dal Settore Musei e Mostre del Comune.

Il restauro è firmato dagli architetti Piero de Amicis e Luigi Maria Guffanti con la supervisione scientifica di Mauro Mariani, Direttore dell´Acquario Civico.

Sono stati coinvolti dalla ristrutturazione tutti e tre i piani della sede storica. Solo le facciate (quella anteriore è abbellita dalla statua del Nettuno, opera di Oreste Labò, alle cui spalle si trova il finestrone della Sala delle Conferenze), tutte le pareti esterne abbellite, negli spazi tra le finestre, da ricchi fregi e maioliche colorate a soggetto naturalistico non sono state toccate per vincoli architettonici.

Gli spazi destinati al pubblico sono aumentati e l’utente può usufruire, oltre alla rinnovata sala auditorium da 100 posti, anche di una terrazza sul giardino esterno e di un nuovo spazio interno creato ex-novo, il Giardino d’Inverno che ne costituisce un’elegante estensione. Al piano interrato sono stati creati spazi per il nuovo bookshop e la caffetteria.

Le vasche espositive, costruite seguendo le moderne conoscenze tecnologiche, sono decisamente più grandi e spettacolari delle precedenti.

Il percorso espositivo, ispirato al ciclo dell’acqua (pioggia, fiumi, mare, evaporazione e pioggia) e agli ambienti che essa incontra, consente di scegliere se dal mare risalire i corsi d’acqua sino ai torrenti montani o di seguire il percorso del fiume dalle sorgenti alla foce, avendo come ideale punto di partenza per entrambi i percorsi una colonna d’acqua che rappresenta la pioggia.

Al piano terra, la grande sala ellittica è stata modificata nell’apparato espositivo ed informativo con l’introduzione di tecnologie ed impianti di nuova concezione e con la realizzazione di episodi centrali di grande suggestione e di immagine qualificata sotto l’aspetto formale, scientifico e scenografico. In essa si articola il nuovo percorso di visita dell’Acquario: dai torrenti d’alta montagna si passa al lago, alla foce del Po e all’ambiente di laguna che fa da collegamento ideale con le vasche marine, suggestive e innovative, come quella che riproduce un relitto sommerso o quella a ponte, una struttura trasparente che permette di essere circondati e sovrastati dagli organismi marini.

Non manca una nota esotica rappresentata da una grande vasca dedicata al mare tropicale a noi più vicino e dal quale molte specie stanno migrando nelle nostre acque: il Mar Rosso, come possibile evoluzione futura del Mediterraneo.

Attualmente l’Acquario di Milano espone 36 vasche con circa 100 specie di organismi acquatici.

E’ stato acquisito un nuovo spazio operativo al piano interrato mediante lo svuotamento del terreno sottostante con ambienti riservati alle quarantene, alla riserva ed all’allevamento dei pesci.

I pannelli luminosi, con informazioni sugli ambienti e organismi acquatici, fanno da contorno alle vasche e permettono al visitatore di arricchire le proprie conoscenze.

Salendo al primo piano ci sono i grandi ambienti destinati al pubblico, quali l’auditorium/sala convegni per 100 posti e la biblioteca scientifica, oggi trasformata in mediateca dedicata soprattutto alle scienze acquatiche, che dispone della più ricca raccolta specialistica in Lombardia ed è tra le più importanti d’Italia (10.000 libri, 14.500 estratti, 718 periodici, 250 videocassette e oltre 6.000 diapositive).

L’attività didattica, gestita dall’Associazione Verdeacqua, grazie ad una apposita convenzione stipulata con il Comune di Milano, si svolge attraverso itinerari ed attività sperimentali che vengono condotte negli ambienti esterni e in laboratorio. Realizzati specificamente per le differenti fasce scolastiche, gli itinerari proposti si rivolgono alle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola materna all´Università. Attraverso l´Istituto per gli Studi sul Mare vengono inoltre realizzati corsi teorici e pratici di biologia marina rivolti al grande pubblico.

L’Acquario Civico ospita l’Istituto Thetys, associazione di fama mondiale che si occupa della conservazione dei mammiferi marini e della ricerca in mare; l’Associazione Verdeacqua che gestisce le attività didattiche e le iniziative culturali; il Centro Lombardo di Educazione Ambientale (C.L.E.A.).

Giovanni Scotti

 

 

 

Indirizzo: Milano, Viale Gadio 2

Apertura: tutti i giorni dalle 9,30 alle 17,30 escluso il lunedì.

Biblioteca: è aperta da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 16.

Ingresso: gratuito

 

 

 

 Versione stampabile




Torna