Per i suoi 80 anni, Durobor offre un sogno al mondo dell’industria

Durobor: il vetro in tutto il suo splendore …

  Arredo e Design  

Rifacendosi alle sue origini (la creazione della Compagnie Internationale de Gobeleterie Inébréchable risale al 1928 quando svariate società produttrici di vetro soffiato a bocca si associano per una produzione con l’utilizzo dei primi stampi meccanici presenti sul continente europeo di boccali da birra, posacenere, biberon, bicchieri senza piede di forma circolare, bottiglie isolanti sul genere dei thermos, articoli decorati a smalto o mediante sabbiatura, a intaglio e a filigrana), Durobor (il nome attuale risale al 1960) riallaccia oggi più che mai il proprio legame con l’innovazione per tornare a essere uno dei fiori all’occhiello dell’industria vetraria. Prima società per la lavorazione del vetro con strumenti meccanici negli anni Trenta, essa oggi opera in modo innovativo con una filosofia pionieristica sul mercato, desiderosa di rendere i propri strumenti produttivi dei veri gioielli industriali. La sua mission non è solo semplice produzione, ma anche creazione, decorazione e vendita di oggetti in vetro.

Quando, nel settembre 2005, Michel Durant è diventato azionista di maggioranza entrando in possesso del 51% delle azioni di Durobor - di cui la finanziaria Sadetam della società regionale d’investimento della Vallonia (la SRIW) al momento deteneva ancora il 49% - si è cominciati ad uscire da trattative volte a ristrutturare l’azienda e a questo punto che il manager impone il suo entusiasmo e soprattutto la sua filosofia di cambiamento. Appartengo al novero di coloro che rifiutano di intravedere una possibilità di fallimento; che credono che il mondo di domani non apparterrà a coloro che sono in grado di far muovere le cifre, ma a dei leader motivati, appassionati, dotati di un’energia incredibile e che sappiano trasmetterla al personale che dirigono ... – ci ha detto Michel Durant  - Rientro tra coloro che credono che la passione di un principale, sia l’anticamera del successo. Durobor ne è la prova, il risanamento aziendale di cui è stata oggetto ne è la prova, la sua rinnovata ambizione ne è la prova.

Secondo Michel Durant spetta all’ufficio commerciale divenire l’asse centrale di Durobor, mentre l’officina gli deve servire da strumento. Questo è un modo per Durobor di attestarsi come produttore di oggetti in vetro dedicati a settori di nicchia del mercato per i quali il marchio sviluppi parimenti il lato creativo. Già a partire dal 2005 si profila uno stato di progressione serena che ha portato l’azienda da 36.000,00 a oltre 39.000,00 milioni di euro e poi a 45 milioni di euro in meno di 40 mesi. Nel marzo del 2006 è stata condotta a termine la privatizzazione e la tendenza al riassesto non fa che confermarsi, avendo in previsione per il 2008 un fatturato di 48 milioni di Euro. I risultati positivi di Durobor preannunciano un flusso di cassa annuo di 5 milioni che sarà investito nel corso dei prossimi 5 anni affinché lo stabilimento di Soignies, in cui 3 squadre di lavoratori si alternano 24 ore su 24, d’aspetto un po’ desueto, divenga un gioiello della società ubicata nel centro cittadino. Nessun progetto di delocalizzazione, quindi, ma un gran numero di vie esperibili perché il rinnovamento ispiri agli oltre 400 lavoratori di Durobor e al Belgio un giusto sentimento di fierezza. 

Un’osservazione attenta del mercato, come auspicato da Michel Durant, messa in atto dalla direzione commerciale, dalle sue squadre di addetti alle vendite e al marketing ha consentito a Durobor di arrivare a uno sbocco non necessariamente previsto: il mercato alimentare. Con le sue verrine, magnifici recipienti in vetro nei quali si può bere e mangiare, dall’aperitivo al dolce, alimenti caldi o freddi, estremamente di tendenza,

Durobor ha lanciato un concetto rivoluzionario che ha incrementato i risultati dell’azienda. Infatti l’ingresso dei recipienti in vetro in questo segmento di mercato aggiunge incontestabilmente un asse di sviluppo di notevole espansione per il marchio belga. E se il marchio ha saputo passare da un’intuizione commerciale all’apertura di un vero mercato, è stato dandosene i mezzi: intorno a dei concetti innovatori è stata creata un’intera serie di prodotti autentici, che non si limitano alle verrine di capacità da 5 a 25 cl, ma prevedono anche ricette di stuzzichini, cocktail, dessert e tapas, tutte concepite di concerto con barman e chef e in funzione degli usi, le abitudini e le tradizione degli 85 paesi in cui Durobor già vende i suoi prodotti.  

Il design e l’eleganza dei prodotti Durobor piacciono a chi li utilizza in bar e ristoranti, ma anche a coloro che ora li richiedono per farne uso domestico. E così Durobor è presente pure nel canale della distribuzione moderna affinché i fruitori occasionali possano inserire  i bicchieri molto piccoli, detti shot, della linea EAT BY DUROBOR, o il bicchiere Electro  - dotato di una cavità in grado di contenere 4 cl di liquido, la dose ideale di alcool all’interno di un cocktail – della linea DRINK BY DUROBOR o il bicchiere da vino Alternato della linea WINE BY Duroboro  nella loro dotazione casalinga.

Ulteriori informazioni: www.durobor.com/index.html

Giovanni Scotti

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