Dal 17 maggio al 18 giugno 2006 presso la Triennale di Milano la mostra voluta da ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, nel sessantennale della sua fondazione

SITE SHOTS: Immagini del costruire

  Cultura e Spettacoli  

In mostra sono presenti 120 foto, di dimensioni variabili da 30 x 40 a 80 x 160, suddivise per sezioni relativamente ai loro otto autori che colgono l’espressione artistica dei luoghi o trasformano le situazioni in espressione artistica:

Gabriele Basilico, Residenze storiche e nuove costruzioni a Roma

Gianni Berengo Gardin, Quartieri residenziali: Genova, Milano, Trieste, Roma, Torino

Luca Campigotto, Costruzioni nella notte

Donato Di Bello, Grandi segni urbani e nella natura

Ramak Fazel, Presenze umane in cantiere

Mimmo Jodice, La Campania fino ai confini e oltre

Armin Linke, Laguna e Veneto operoso

Angela Rosati, Da Potenza a Trapani.

La scelta curatoriale dei soggetti da fotografare ha voluto tingersi di molte pulsioni, testimoniare pezzi storici del nostro costruire, cantieri in corso, operai al lavoro quotidiano, facendole proprie, lasciandosi a volte trasportare dall’inclinazione di un singolo autore, dalla sua interpretazione, tenendo però ferma la scelta di restituire prosa e poesia delle nostre costruzioni degli ultimi sessanta anni.

Da sottolineare anche le scelte tecniche successive allo scatto operate dagli otto autori, dalle ottiche, alla post produzione, alle modalità di stampa fino ai differenti supporti di carta, sono gli strumenti che stanno alla base di ciascuna personale prospettiva. Per le stampe, parte in bianco e nero e parte a colori, ad esempio, sono state utilizzate tecniche fotografiche avanzatissime o tradizionali. I supporti poi vanno dalla carta cotone alla stampa baritata. Le cornici sono parte integrante delle opere, scelte dai fotografi stessi in base alle peculiarità degli scatti.

Nella mostra l’inscindibilità tra opera fotografata e singolo autore e la molteplicità delle vedute sul tema sono divenute il migliore valore, il momento creativo più profondo per rappresentare la ricchezza ed espressività della nostra arte edificatoria. Per cui la mostra non è semplicemente documentaria: la realtà che ci ripropongono queste immagini non è una realtà attendibile in sé, ma lo è relativamente a ciò che questi fotografi hanno voluto trasmetterci.

Giovanni Scotti

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