La mostra, a cura di Giuseppe Piva e della Fondazione Antonio Mazzotta, è a Milano, Palazzo Reale, fino al 2 giugno 2009

Samurai: la loro vita, il loro mito

  Cultura e Spettacoli  

Sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, Palazzo Reale e la Fondazione Antonio Mazzotta hanno realizzato la prima grande mostra in Italia dedicata al complesso mondo dei samurai, alla loro storia e al loro mito. Attraverso l’eccezionale nucleo di armature, elmi e accessori della collezione Koelliker, oltre a una serie di opere provenienti dalle Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni - Raccolte Extraeuropee d Milano, viene ripercorsa la storia sociale, politica ed economica del Giappone e della classe sociale che lo governò per quasi settecento anni.

L’esposizione, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, si avvale anche del contributo della Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie e della collaborazione di Vodafone oltre al patrocinio del consolato giapponese di Milano.

L’allestimento presso l’appartamento della Reggia di Palazzo Reale e i percorsi didattici assumono un ruolo essenziale in questa mostra. Numerosi eventi collaterali coinvolgeranno la città di Milano nell’esplorazione dell’immaginario samurai che in Occidente suscita da sempre un grande fascino e curiosità e che ancora sopravvive quale modello strutturale per aspetti importanti della società giapponese contemporanea come alcune grandi aziende che dalla tradizione samuraica provengono. L’ultima sala della mostra, allestita in collaborazione con Yamato Video, è dedicata al mondo dell’animazione e dei manga giapponesi soffermandosi in particolare modo sulla straordinari epopea dei robot della Goldrake generation che altro non sono che una trasposizione futuribile delle armature e del mondo dei samurai.

Per sette secoli il Giappone è stato governato da una casta militare - i bushi ovvero la classe dei samurai – che ha lasciato di fatto all’imperatore una sovranità di tipo sacerdotale. L’abbigliamento da guerra dei samurai è quindi sempre stato considerato, anche in periodo di pace, come un importante segno di comando e di condizione sociale. La necessità di distinzione della casta di potere ha talvolta, a seconda dei periodi storici, prevalso sulla funzione protettiva dell’armatura, portando alla realizzazione di armature dalla bellezza stupefacente, impreziosite da ornamenti di pregevole fattura.

La Collezione Koelliker di armature giapponesi costituisce una raccolta pressoché unica in Europa per numero e qualità dei pezzi, certamente una delle più importanti al di fuori del Giappone. Gli esemplari sono tutti in ottimo stato di conservazione e provengono esclusivamente da samurai di alto rango, se non da daimyo (signori feudali). Completano la rassegna alcuni oggetti provenienti dalle Civiche Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni - Raccolte Extraeuropee, tra cui una bardatura da cavallo completa di armatura e maschera da guerra. L’esposizione presenta una selezione di circa novanta pezzi tra armature complete, elmi, forniture per spada e altri accessori per samurai, realizzati tra il periodo Azuchi Momoyama (1575 – 1603) e il periodo Edo (1603 – 1867). In questo secondo periodo vissero samurai leggendari come Miyamoto Musashi, il più grande maestro dell’arte della spada e protagonista del famoso romanzo di Yoshikawa Eiji, venduto in oltre centoventimilioni di copie e ispiratore di almeno quindici versioni cinematografiche. I samurai avevano il privilegio di portare due spade, il cognome e avevano il diritto di “uccidere e andarsene” (kiritsuke gomen). In seguito alla diffusione in Giappone del buddismo zen i samurai si dedicarono alle tecniche di meditazione per acquisire maggiori poteri intuitivi e conoscitivi, ma anche per cancellare paure ed esitazioni, per raggiungere un totale autocontrollo, accettando il flusso degli avvenimenti non opponendosi a essi con violenza

La mostra consente di ammirare straordinari esempi di tosei gusoku (“armatura moderna”) e di conoscernela storia, le tecniche costruttive, le principali scuole di armaioli e infine scoprirne gli elementi da cui sono formate (, menpô, kote, haidate ecc). La tosei gusoku sostituisce la ô-yoroi (letteralmente “grande armatura”) del periodo medioevale, in quanto più agevole in battaglia, ma anche più resistente e confortevole. Concepita per far fronte a una situazione di guerra civile, paradossalmente rimase in voga anche per il successivo periodo di pace, diventando un importante simbolo di status sociale e non più un mezzo di difesa. Lo sfarzo di lacche e legature colorate, l’impiego di bordure e ornamenti cesellati e dorati e la continua ricerca di decori insoliti sono la vera caratteristica delle armature tosei gusoku. L’elmo giapponese, il kabuto, costituisce una sezione a parte della mostra per la sua particolare qualità. Il kabuto è l’elemento dell’armatura che da sempre ha suscitato maggiore ammirazione, non solo per l’elevato potere di espressività delle sue forme, ma anche per le raffinate soluzioni tecniche adottate nella sua realizzazione. Il Kabuto è tra gli elementi più importanti del corredo armato, il primo che istintivamente si nota, ed il primo che tradizionalmente viene indicato nello studio critico del corredo. In mostra si potranno ammirare alcuni esempi di kawari kabuto (“elmi straordinari”) dalle forme e dagli ornamenti eccentrici e spettacolari generalmente ispirati a oggetti sacri o a elementi della natura (draghi, animali, frutti...). Completano il percorso espositivo alcuni accessori per samurai di straordinaria qualità (spesso lavorati a sbalzo) come maedate (ornamenti per elmi), montature per spade, e alcune lame di katana,l’arma per eccellenza dei samurai.

Il catalogo della mostra proposta a Palazzo Reale, edito da Mazzotta, mira a divenire uno dei testi di riferimento essenziali nella letteratura internazionale sull’argomento, venendo così a “togliere un velo” su quegli aspetti sociali e culturali che ruotano intorno alle figure mitiche dei Samurai. Il volume, a cura di Giuseppe Piva, prevede un saggio tecnico descrittivo delle armature giapponesi e una storia di questa parte della Collezione Koelliker, con la riproduzione a colori di tutti gli oggetti esposti, nel loro assemblaggio completo e nei dettagli. Altri studiosi sono stati chiamati a partecipare al progetto, tra cui Francesco Civita, curatore della sezione giapponese del Museo Stibbert di Firenze, per una storia del collezionismo europeo in questo settore, e Gianni Fodella, per un’inquadratura storico – economica della società giapponese del periodo Edo.

La mostra presenta delle novità multimediali realizzate grazie alla collaborazione di Vodafone che ha messo a disposizione la sua tecnologia fissa e mobile sia per la realizzazione del sito della mostra, sia per la realizzazioni di alcune curiosità presenti nelle sale di Palazzo Reale. Il visitatore ha possibilità di approfondire i contenuti della mostra non solo attraverso il servizio didattico, ma anche tramite il sito della mostra www.mostrasamurai.it.

Attraverso una sezione Google Map, il visitatore può continuare ad approfondire la storia dei samurai e seguirne virtualmente il percorso, visualizzando collocazione geografica e appartenenza ai vari clan di molte delle opere esposte. Le opere possono essere viste sul sito da varie angolazioni a 360° gradi e sono navigabili e visualizzabili in modo interattivo.

Il profumo delicato ed intenso del fiore del ciliegio, fiore fragilissimo ed effimero, emblema riconosciuto del samurai, accoglie il visitatore in alcune sale della mostra grazie a una fragranza creata appositamente da Oikos Fragrances.

Per tutto il periodo della mostra sono previsti presso la sala conferenze e la Sala delle 8 colonne di Palazzo Reale incontri e serate dove si parlerà di musica e cinema giapponese, della cerimonia del tè, dell’arte dei bonsai e dell’origami, della casa dei samurai, della cucina zen, dei samurai e il mondo dell’animazione ecc. Gli incontri sono realizzati dalla Fondazione Antonio Mazzotta in collaborazione dell’Associazione culturale Giappone in Italia. Inoltre si ringraziano: Associazione culturale Urasenke, Yamato Video, LIFEGATE, Crespi Bonsai, Istituto Suzuki, Moro Real Estate, Associazione culturale Urasenke e il Festival delle cinque giornate della nuova musica.

Ulteriori informazioni: SAMURAI - A cura di Giuseppe Piva e della Fondazione Antonio Mazzotta - Periodo: 25 febbraio – 2 giugno 2009 - Palazzo Reale Piazza del Duomo 12, Milano - INFOLINE 02.54913 - www.mostrasamurai.itwww.mazzotta.it - www.comune.milano.it/palazzoreale.

 

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