Il fascino di Wiesbaden in Assia, immersa in un’atmosfera Belle Epoque

Wiesbaden “la città delle acque”

  In viaggio tra gusto e cultura  

Le acque curative dell’Assia, già note ai soldati romani accampati presso l´antico “limes” che segnava il confine dell´impero romano di fronte alle potenti tribù germaniche, sono state negli anni motivo di attrazione per le eleganti stazioni termali della regione.

A Wiesbaden, capitale dell´Assia, una delle più belle città storiche della Germania, le Kaiser Friedrich Therme, inaugurate nel 1913, sono testimoni di un´età dell´oro in cui la città era frequentata dal kaiser, dallo zar e dalle loro corti. I migliori artigiani della decorazione erano stati chiamati ad arricchire questo magnifico stabilimento termale con pitture, mosaici, statue e rilievi che ricordano gli stili orientali, egiziano e moresco, dei più begli edifici dell´antichità. Il cuore di questo vero palazzo termale è il bagno Romano-irlandese, un ambiente storico considerato un´oasi per gli ospiti in cerca di riposo e relax. Dopo una grande operazione di restauro realizzata nel 1999 le Kaiser Friedrich Therme hanno recuperato l´atmosfera originale di età Guglielmina unendo i benefici e i trattamenti richiesti dagli ospiti moderni. Il Tepidarium e il Sudatorium, il bagno a vapore russo e il bagno turco, la sauna finlandese, l’area massaggi sono inseriti in ambienti che conservano il decoro originale. Il Rasul é un´esperienza da non perdere: l’impacco di fango si applica delicatamente sulla pelle, mentre si è immersi in flussi alternati di aria calda e umida e aromi vegetali, il tutto in un ambiente che ricorda la magia delle 1000 e una notte.

All´uscita, poco distante, sorge la fontana che raccoglie le acque di 15 sorgenti diverse. Poco più in là la Fontana dei Panettieri. Ma tutta la città è punteggiata da questo passato di città termale che risale all´epoca romana, quando, nel 40 d.C. fu fondato un accampamento vicino alle fonti dei Mattiacesi, una tribù germanica. Le proprietà curative legate al calore, 66° circa, e alla ricchezza di cloruro di sodio e sali minerali, erano quasi miracolose sia sulle vie respiratorie che sulle articolazioni e crearono in breve la fortuna di Wiesbaden che raggiunse il culmine quando, dopo i Nassau, subentrarono i re di Prussia con Guglielmo primo. Alla fine dell´800 e nei primi anni del ‘900, la città si trasformò, raddoppiando gli abitanti, arricchendosi di splendide ville private e grandi hotel in uno stile eclettico, che i tedeschi chiamano “storicista”, mescolanza di tutti gli stili passati, oppure nel nuovo floreale stile liberty. Dovunque facciate a volute imponenti e lussuose, balconi panciuti in ghirigori di ferri battuti, cornicioni decorati, mascheroni grotteschi. Massimo sfarzo poi nel Kurhaus, un monumento alla mondanità e alla gioia di vivere che segnò la Belle Epoque prima della catastrofe della prima guerra mondiale. Nel vicino casinò tutt´ora in attività, dove aveva giocato anche Dostojevskij, ispirandosi per il romanzo “Il Giocatore”, grande sfarzo di ottoni luccicanti, ori, legni pregiati, tappeti, lampadari di cristallo. La vecchia Wiesbaden vive tutta intorno all´asse di quattro strade principali, animatissime di caffetterie, negozi, bancarelle del mercato nella piazza vicino al municipio. Infine, per ricordare ancora una volta i tempi d´oro e abbracciare con uno sguardo dall´alto tutta la città, si sale col treno storico Nerobergbahn in cima alla collina definita “la collina dei milionari” con le ville sontuose costruite alla fine dell´800.  La piccola cremagliera a trazione idraulica fu un dono alla città da parte del kaiser Federico nel 1888. Pittoresco, con i suoi vagoni gialli e neri, passa in mezzo ai vigneti rossi fino ai boschi fitti di alberi altissimi, dove sono immersi un tempietto circolare a colonne, una chiesa russa dalle cupole d´oro dedicata alla giovane moglie del Kaiser morta di parto e una piscina in stile Bauhaus da cui si gode una splendida vista sulla “città delle acque”. www.wiesbaden.de

Per raggiungere Wiesbaden ottimo il volo Lufthansa Malpensa- Francoforte.

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Franca Dell’Arciprete Scotti

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