Soul Kitchen: un film di Fatih Akin

Ad Amburgo, un giovane cuoco di origine greca, Zinos (Adam Bousdoukos), gestisce un infimo ristorante denominato Soul Kitchen, frequentato dai rozzi abitanti della periferia, che sono interessati solamente a tracannare birra e ingurgitare piatti surgelati o preconfezionati. Dentro e fuori dal Soul Kitchen ruota tutto il microuniverso di Zinos con i relativi problemi: Nadine (Pheline Roggan), la sua fidanzata, ambiziosa, viziata, è una giornalista rampante in partenza per la Cina, Illias (Moritz Bleibtreu), il fratello, è un ladruncolo in libertà vigilata con il vizio del gioco, Lucia, la cameriera, aspirante artista che vive in un appartamento occupato abusivamente e Neumann, un vecchio compagno di scuola, disposto a tutto pur di comprare il locale e rilevarne il terreno.

Un´improvvisa ernia al disco costringe Zinos a sostenere delle sedute di fisioterapia e gli impedisce l´uso cucina, per cui viene assunto un nuovo cuoco, esperto di haute cuisine, che, dopo uno scetticismo iniziale, trasforma il ristorante in un locale molto in voga capace di offrire buon cibo e musica soul.

Zinos decide di volare in Cina per raggiungere Nadine, consegnando il ristorante all´inaffidabile fratello Illias. Entrambe le decisioni si riveleranno catastrofiche: Illias si gioca il ristorante che finisce nelle mani di Neumann, losco agente immobiliare, e Nadine si è trovata un nuovo amante!

Ma, … i due fratelli, Zinos e Illias, smettono di litigare, si decidono a fare un gioco di squadra ed hanno così la possibilità di riprendersi il Soul Kitchen.

Il giovane regista turco-tedesco Fatih Akin costruisce la storia a lieto fine ponendo attenzione ai corpi e ai loro bisogni primari - cibo, sesso, alcool, danza – per cui i suoi personaggi sono liberati dalla necessità di affrancarsi dal loro retaggio culturale ed agiscono nel nome di un puro principio di piacere. Le varie gags fisiche sono sinergiche con i movimenti dei personaggi, della macchina e dei brani della colonna sonora.

GS