I Comuni di Cravagliana, Fobello, Rimella, Sabbia e Cervatto si sono riuniti nel Consorzio Valmastallone Valsesia per rilanciare e sostenere le bellezze naturalistiche e ambientali della zona

Val Mastallone: una valle modello per l’Italia

  In viaggio tra gusto e cultura  

La Val Mastallone, sita nella Provincia di Vercelli, è una valle laterale della Valsesia lungo l’omonimo torrente, ricco di un’acqua limpidissima, salti impetuosi, buche profonde, una lussureggiante vegetazione e … tante trote per gli appassionati della pesca a mosca. La valle si estende dalla città di Varallo Sesia per oltre 20 km. La strada della Val Mastallone è circondata ed avvolta dalle montagne, ricoperte da boschi di faggi nella parte più bassa e da abeti in quella più alta: è continuo il brivido di sentirsi la montagna addosso.

A breve distanza da Varallo, si incontra l’ardito e pittoresco Ponte della Gula, in pietra, probabilmente di epoca longobarda, che scavalca l’omonimo orrido a 35 metri d’altezza e che è destinato a diventare il simbolo della valle. Il primo comune che si incontra è Sabbia, proseguendo si trova il comune di Cravagliana, e di qui si arriva ad un bivio: andando verso destra si arriva fino alla splendida Rimella, mentre a sinistra si trovano le meraviglie di Fobello e più in su di Cervatto.

I cinque piccoli comuni dai tetti di beole, da cui prende il nome un tipico e ottimo formaggio locale, si sono riuniti nel Consorzio Intercomunale per la Gestione Integrata delle Risorse del Territorio Val Mastallone Valsesia, che studia e realizza progetti comuni e condivisi di rilancio e sostegno delle bellezze naturalistiche e ambientali della zona. Tanto che la Val Mastallone è stata la prima valle italiana che ha conseguito la certificazione internazionale di qualità ambientale UNI EN ISO 14001 ed oggi è un esempio per tutto il Paese di civiltà e cultura, che ha saputo ricreare quell’equilibrio socio-economico, che altrove è compromesso dalla società dei consumi.

Il primo comune, che si incontra inoltrandosi nella valle, è Sabbia, il cui centro a 728 metri s.l.m. si stende sovra un ripido clivo, rivestito di roveri e castagni e risuonante delle acque del rio Saccora. Le sue varie frazioni sono sparse nella verdeggiante Val Sabbiola, unite tra loro da una fitta rete di strade alpestri. La chiesa parrocchiale di Sabbia, dedicata a S. Giovanni Battista, si trova alquanto discosta dal paese, verso la Saccora, su uno spiazzo dal quale si può ammirare il piano della valle e l’accidentata cresta del Grignano. Il frontone reca un affresco dei fratelli Avondo, e, nell’interno, mostra due artistiche vetrate moderne di S. Giovanni Battista e S. Giovanni Apostolo e vari dipinti di Giuseppe Brazziano. Nel centro di Sabbia si possono ammirare l’Oratorio di Santa Marta, già dedicato a San Rocco, che assunse questo nome a seguito della presenza in loco della Confraternita del Gonfalone, detta popolarmente di Santa Marta e, nella piazza sovrastante l’oratorio, il Masso coppellato, una tavola di pietra con tante coppelle, piccole vaschette emisferiche, segno di un’antica presenza umana nella zona, forse per entrare in contatto con le divinità.

Ripercorrendo a ritroso la strada che ci ha condotto a Sabbia scendiamo a 615 metri s.l.m. ed arriviamo a Cravagliana, collocata lungo la valle tra il ponte della Gula e quello delle Due Acque, che gode di una condizione climatica che varia da frazione a frazione secondo l’esposizione al sole. La Parrocchiale è dedicata a Santa Maria Assunta: il raffinato sagrato è sovrastato da una testa in pietra – probabile resto di un Cristo crocefisso. Risalendo la valle, appena fuori dal paese, sulla vecchia mulattiera, si può ammirare l’Oratorio dei  SS Bernardo e Bernardino con una bella Annunciazione in facciata, che sovrasta l’effige dei due santi della dedicazione.

Il comune più grande della valle è Fobello, situato a circa 900 metri s.l.m., al termine della Val Mastallone, composto da circa trenta frazioni, comprese tra gli 880 m. della frazione Centro, dove sorgono il Municipio e la Chiesa parrocchiale, e i 1330 metri della frazione Baghera.. Dalla fine del 1800 Fobello si affermò come rinomato centro di villeggiatura. Fra i tanti personaggi cui Fobello ha dato i natali, ricordiamo Carlo Rizzetti, deputato del Regno Italico, e Vincenzo Lancia, fondatore della seconda industria automobilistica italiana. Nel paese domina la Chiesa parrocchiale di San Giacomo, ben ristrutturata nelle forme attuali dopo essere stata distrutta da una terribile alluvione nella notte fra il 29 e il 30 maggio 1923. All’interno, il trittico di scuola gaudenziana della fine del XVI secolo, raffigurante al centro la Madonna in trono con il Bambino ed ai lati San Rocco e San Marco. Passeggiando per l’abitato si possono ammirare poi le stazioni della Via Crucis, l’artistica facciata dell’Oratorio di San Giuseppe con l’Annunciazione e la Morte di San Giuseppe, la Chiesetta di San Bernardo e il piccolo, ma grazioso Museo del Puncetto, detto anche “del piccolo punto o trina”, caratterizzato dall’arte di annodare i fili uno dopo l’altro, creando motivi decorativi di ispirazione saracena. Le abitazioni sono grandi case a forma chiusa con sviluppo verticale, balconi in pietra e nel sottotetto aperture ad arco. In paese e sparse nelle frazioni, si trovano numerose e pregevoli case signorili risalenti al 1700 e 1800 con facciate decorate da trompe l’oeil, motivi floreali o affreschi religiosi. Particolarmente interessanti, per la loro originalità, sono Villa Musy a Catognetto, Villa Lancia alla Montà e Villa Lanza a Fobello.

Una ripida salita conduce poi a Cervatto, 1022 m. sul livello del mare, che prende il nome dal torrente Cervo, affluente del Mastallona. Nel centro incontriamo la Chiesa Parrocchiale dedicata a San Rocco, preceduta da un elegante portichetto a quattro colonne, poi le quattordici stazioni della Via Crucis per arrivare al Castello Montaldo ed all’attiguo Oratorio di San Giovanni.

Il ridente paese di Ribella, a 1182 metri sul livello del mare, punto culminante della Val Mastallone, si affaccia con tutta la sua bellezza sulla vallata. Di origine Walser, conserva tutte le caratteristiche della sua origine e racchiude in un museo ricordi, oggetti di vita quotidiana, attrezzi da lavoro e ricchi costumi, che le donne indossano ancora oggi nei giorni di festa. Di notevole pregio artistico e molto ben conservata, con l’ottocentesco organo Mentasti, il più grande degli strumenti storici della Valsesia, è la chiesa di San Michele, con una balconata impreziosita dalle cinque tavole dell’antico polittico cinquecentesco, di scuola gaudenziana , anticamente esposto sopra l’altare. Oltre al dialetto valsesiano qui si parla anche la lingua Walser, il Tittschu che è di origine tedesca.

Per quanto riguarda i prodotti della zona segnaliamo in particolare i formaggi ed il pane.

Per i primi c’è La Giuncà, una azienda casearia artigianale, che ha ricevuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali grazie alla qualità dei suoi prodotti. I formaggi, prodotti nel Parco Naturale Alta Valsesia ad una altitudine di 1100 m, ricchi dei profumi della Val Mastallone, sono il Cappello del mago, il Blue di Roy , il Laciarin d’la Paja, la cui muffe nobili, deliziose per gli intenditori, sono indice della sua genuinità, la Beola, Il laboratorio artigianale in cui il casaro Bruno realizza le sue creazioni si trova a Roy, frazione a circa 5 minuti da Fobello in pieno Parco Naturale Alta Valsesia. Le cantine di stagionatura, invece, si trovano a Fobello in Via Rizzetti (tel. 0163.55043)

Eugenio, un signore con barba e capelli lunghi, invece, è un produttore di pane di montagna a lievitazione naturale (24 ore complessive), cotto nel forno a legna per circa 6090 minuti e proposto dopo il suo completo raffreddamento. Il pane è facilmente digeribile e presenta una leggerissima acidità che permette una lunga conservazione. Da provare ed assaporare le tome, i salumi ed il miele di rododendro spalmato sul pane caldo di Eugenio con sopra una fettina di lardo. Il tutto accompagnato da un buon vino.

La valle è ricca di tante proposte escursionistiche nelle varie ed interessanti frazioni dei cinque comuni consorziati o lungo il Mastallone ed i suoi quattro principali affluenti, che, da valle a monte, propongono il Vallone del Cervo, il Vallone di Roj, il vallone del laghetto e degli Strienghi e il Vallone di Nava. Utili informazioni per itinerari, percorsi e luoghi di pesca si trovano presso il Consorzio Intercomunale per la Gestione Integrata delle Risorse del Territorio Valmastallone Valsesia (presso Municipio Fobello – tel: 016355062 - www.consorziovalmastallone.it).

Dormire: Albergo La Posta - L’albergo, a due passi dalla chiesa di Fobello, ristrutturato ed inaugurato nell’ottobre 2007, è gestito da Carlo e Elisabetta, ottimi padroni di casa, che mettono a proprio agio il turista. Entrambi forniscono tante informazioni utili per pescare, per fare escursioni o visite guidate - Albergo Della Posta - Via Roma 9, Fobello - tel. 0163.561015 - fax. 0163-55045 - www.lapostafobello.it - info@lapostafobello.it.

Trattoria Bar Piano delle Fate - Loc. Brugarolo, Cravagliana – tel 0163/560829 / 340/7752709 – fax 0163/560829 – 40 posti all’interno e 20 posti all’esterno  – chiuso il lunedì - prenotazione obbligatoria - prezzo medio: 25,00 – 28 piazzole per sosta camper e tende- area picnic – Daria e le figlie propongono canederli, risotti, polenta, selvaggina, trota ed altri prodotti del territorio.

Giovanni Scotti

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