E’ stata presentata
La Ricerca su I processi di acquisizione e disponibilità dei dispositivi medici cardiovascolari, condotta dall’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche), da ABC…Salute e coordinata dal Prof. Remo Arduini, ha verificato presso 15 Aziende Ospedaliere pubbliche e private della Regione Lombardia - attraverso interviste ai Responsabili Acquisti e ai Direttori
I temi riguardano un numero elevato di persone, basti pensare che ogni anno, in Italia, circa 85.000 pazienti vengono sottoposti a impianti di pacemaker o defibrillatore per ripristinare le corrette funzioni cardiache. L’impianto di questi dispositivi comporta, per sua natura, un elevato livello di “personalizzazione”; da qui una delle domande cruciali della Survey e cioè “se l’acquisto e la gestione di questi dispositivi debbano essere “sottratti” alle logiche puramente economiche, di razionalizzazione e centralizzazione” che vedono molte Amministrazioni su posizioni contrastanti.
L’orientamento, anche internazionale, sembra portare verso forme centralizzate di acquisto, con l’obiettivo primario di arrivare a una riduzione dei costi ricordando, peraltro, che nel 2009 i dispositivi medici hanno comportato una spesa, a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SNN), di circa 4 miliardi di Euro, pari solo al 4,7% della spesa sanitaria totale, a fronte di una media europea del 7%.
In ambito sanitario,
Per questo
Sul tema è stato anche verificato il ruolo svolto dalle Farmacie degli Ospedali. Contrastanti su questo fronte le posizioni di “pubblico” e “privato” che vedono in ben 10 Ospedali Pubblici su 11 il coinvolgimento diretto della Farmacia sia nell’acquisto che nella gestione, laddove la struttura privata non riconosce per questo particolare comparto alcuna competenza alla Farmacia. Si sottolinea come non sia possibile estendere a dispositivi salvavita così sofisticati e personalizzati i criteri di valutazione adottati per i farmaci e sia quindi necessaria una adeguata formazione del personale coinvolto.
Dalla Ricerca, oltre alle indicazioni sulla organizzazione dei magazzini, il ruolo delle Farmacie , le procedure di acquisto, l’attenzione alla letteratura scientifica e del fornitore, la valutazione dell’offerta complessivamente più vantaggiosa e non del solo prezzo, sono emersi alcuni aspetti rilevanti:
• Il parere del medico è determinante nell’acquisto dei dispositivi cardiovascolari. Le complesse patologie che gli impianti devono affrontare (in molti casi la sopravvivenza del paziente è totalmente affidata a questi dispositivi) rendono indispensabile un’adeguata conoscenza del “device” da parte del medico e, soprattutto, devono favorire quell’ integrazione fra operatore-medico-paziente che rappresenta uno dei punti di forza dei moderni impianti per cardiopatici. Nella maggior parte delle Aziende Ospedaliere il medico partecipa attivamente, con
• Qualità e livello tecnologico dei dispositivi sono un “prerequisito”, ma è il servizio il vero valore aggiunto che pesa sulle scelte di acquisto. Le Aziende Ospedaliere Pubbliche attribuiscono al servizio il 33% del valore, mentre riservano il 67% al prodotto; analoghe le valutazioni delle Aziende private che stimano nel 35%
• I servizi sono strategici e rappresentano un capitolo significativo delle richieste “accessorie” che le Aziende Ospedaliere rivolgono ai fornitori. Alcuni servizi aggiuntivi (training-formazione, conto deposito, assistenza in sala durante gli impianti; assistenza tecnica; upgrade delle forniture; consegne entro le 24 ore) rappresentano non solo
• E’ emerso infine un elemento “tecnico” che merita la massima attenzione. Il perfetto funzionamento dei dispositivi cardiovascolari (durante l’impianto, ma anche nel follow-up) è legato non solo alla qualità intrinseca, alla professionalità del medico, alla conoscenza del paziente, alla competenza tecnologica dell’operatore, ma anche al grado di “manualità” tanto più determinante quanto più elevata è la personalizzazione dell’impianto stesso. Alla qualità della “manualità” i produttori dovranno porre crescente attenzione perché rappresenta un elemento concreto e discriminante nelle scelte delle Aziende Ospedaliere. Va segnalato, in proposito, che proprio Boston Scientific, azienda che ha affiancato le due istituzioni nella survey, ha avviato per prima nel settore biomedicale un programma di certificazione che riguarda la
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