Con il “Salva Italia” il Governo Monti ha previsto che le risorse necessarie a finanziare le misure di stimolo alla crescita economica siano recuperate attraverso un intervento sulla tassazione patrimoniale degli immobili. In particolare, il provvedimento ha anticipato al 2012 l’Imposta Municipale Propria (IMU), includendo nell’ambito di applicazione anche le abitazioni principali e prevedendo, ai fini della determinazione della base imponibili, un primo sostanziale adeguamento dei valori immobiliari ai valori di mercato.
Abbiamo, quindi, chiesto al dottor
Chi deve pagare? Sono soggetti all’obbligo i proprietari di fabbricati, i titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie su detti immobili: E’ tenuto anche il coniuge al quale è stata assegnata la casa coniugale, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Come si calcola l’imposta? Bisogna partire dalla rendita catastale dell’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano con categoria catastale A1, A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/8, A/9, che deve essere rivalutata del 5 per cento e poi moltiplicato per 160. All’atto pratico – dice
E’ possibile rateizzare l’importo dovuto? Sì. Però mentre per la prima casa sono possibili anche tre pagamenti, per gli immobili diversi dall’abitazione principale, l’Imu può essere pagata solo in due rate, di cui la prima entro il 18 giugno (primo giorno lavorativo successivo alla scadenza del 16 giugno) e la seconda entro il 17 dicembre (primo giorno lavorativo successivo alla scadenza del 16 dicembre). Per gli immobili diversi dalla abitazione principale, quindi a giugno si versa il 50 per cento di quanto dovuto applicando l’aliquota standard del 7,6 per mille ed a dicembre, dopo aver rideterminato l’imposta complessiva applicando l’aliquota decisa dal Comune, si verserà
Cosa si intende abitazione principale? Il legislatore ha rivisto i criteri per la determinazione dell’abitazione principale, che sono più rigidi di quelli dell’Ici: il contribuente, infatti, non solo deve avere la residenza nell’immobile, ma deve anche risiedervi abitualmente. – aggiunge
La detrazione può essere divisa a metà tra i coniugi? I comproprietari di un immobile adibito ad abitazione principale, come possono essere, ad esempio, i coniugi, dividono la detrazione di 200,00 euro a metà, a prescindere dalla rispettiva quota di proprietà. La maggiorazione della detrazione spetta, nella misura di 50 euro ciascuno, per i figli di età fino a 26 anni, che hanno la residenza nello stesso immobile e vi dimorano abitualmente, indipendentemente dal fatto che siano fiscalmente a carico. – prosegue
Il contribuente deve anche calcolare tributo che spetta allo Stato e quello che spetta al Comune? Si, ma solo per gli immobili diversi dalla abitazione principale. Al momento di pagare il tributo spettante per gli immobili diversi dalla prima casa il contribuente deve indicare separatamente nel modello F24 in un rigo la metà dell’importo destinata allo Stato con il relativo codice tributo (Codice: 3912 - abitazione principale e relative pertinenze) ed in un altro rigo l’altra metà dell’importo destinata, invece, al Comune, con un codice tributo diverso e distinto per singolo comune. Per tutti versamenti, come sempre fatto, anche in questo caso, gli importi debbono essere arrotondati all’unità di euro successiva dai 50 centesimi in poi. In base alla regola generale, che si applica per gli altri tributi, il versamento non è dovuto se l’imposta complessiva è inferiore a 12 euro.
Info: www.finanze.gov.it
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