Toesca: la secret jacket della Resistenza per la Primavera/Estate 2015

Il capo prende nome dalla tasca segreta (secret pocket) che la contraddistingue: un vero e proprio marchio di fabbrica dell’impresa torinese.

Tra ciclismo, motociclismo e moda, si racconta che la singolare vicenda abbia inizio quando Erminio Toesca nella bottega del padre Giovanni, si specializza nella riparazione di biciclette. Tanto, che nel quartiere torinese Balòn si conquista la fama di “l’rangeur”: l’arrangiatore.

Ben presto Erminio mette mano anche alle moto. La bottega si amplia. E nel ’39 è già un punto di riferimento per i centauri.

La Seconda Guerra Mondiale non argina l’intraprendenza di Toesca. Anzi, l’officina mette a disposizione della Resistenza tutte le sue risorse. Taluni sostenevano addirittura che tra raggi, catene e pinze, si pianificassero le strategie per contrastare l’invasore.

Fatto sta che oltre ai mezzi con cui muoversi, Toesca inventa anche un giaccone con una tasca segreta cucita dalla moglie Angiolina, recuperando residui di camere d’aria. Piccolo, quasi invisibile e simile a un rattoppo, il ripostiglio consentiva di nascondere le chiavi delle moto in caso di perquisizione.

Nacque così, il cosiddetto “giaccone dei ribelli”, oggi ribattezzato “Secret Jacket”, che introdusse nell’officina anche la produzione di abbigliamento. Il resto è storia di un marchio che negli anni è diventato un “indirizzo” per i motociclisti. Anche in fatto di capi tecnici. Ma non è tutto. Ai pezzi più specifici, si è affiancato un vero e proprio total look: per gli amanti della moto ma anche per l’uomo moderno che corre nel traffico cittadino con gli scooter.

Così, l’iconica Secret Jacket si è elevata a bandiera di una collezione di giacche, felpe e molta maglieria rigorosamente made in Italy: pezzi dall’aria vissuta che mantengono intatta la grinta ribelle di quella storica e gloriosa officina. Oggi come ieri: ieri come oggi.