Tour nei comuni dove si parla il griko

Grecìa Salentina, dove l’Oriente incontra l’Occidente

  In viaggio tra gusto e cultura  

Tutti sanno che in Italia, vicino ai confini, esistono minoranze linguistiche: si parla tedesco in Alto Adige, francese in Val d’Aosta e sloveno in Friuli. Ben pochi sanno invece che la Legge 482/1999 ha individuato in Italia ben 12 gruppi linguistici minoritari, che oltre all’italiano è riconosciuta e tutelata un’altra lingua locale.

Questo è anche il caso di una ristretta parte della Puglia, e più precisamente del Salento, la sua regione più meridionale (il “tacco dello stivale”), dove in undici comuni si parla il griko, una lingua con chiara discendenza dal greco antico. Non è univoca, tra gli studiosi, l’individuazione delle origini di questa parlata: per alcuni risale addirittura a secoli avanti Cristo, quando si insediarono nel meridione le colonie della Magna Grecia, per altri agli anni successivi alla caduta dell’impero romano, quando la Puglia fu parte dell’impero bizantino.

Quel che è sicuro è che per non meno di 1.500 anni l’idioma parlato dai locali ha resistito alle dominazioni che si sono succedute in queste terre: angioini, aragonesi, borboni, senza dimenticare le scorrerie e le temporanee occupazioni ottomane.

La scoperta di questa particolare enclave è stata l’oggetto di un viaggio di studio sperimentato con successo tra il 16 e il 20 ottobre da un gruppo di giornalisti e tour operator nazionali e internazionali, che hanno aderito all’Educational organizzato dal Comune di Martano in collaborazione con la rivista Spiagge (www.mediterraneantourism.it), diretta da Carmen Mancarella. Allo scopo sono stati utilizzati anche fondi europei grazie al Bando Ospitalità, aperto dalla Regione Puglia, Assessorato al Turismo, e sono state messe in campo strutture ricettive adatte a tutti i gusti e per tutte le tasche, a Martano e nei paesi vicini: il bio resort Naturalis www.naturalisbioresort.com, l’hotel diffuso Borgo Terra www.borgoterra.it, il relais Masseria Capasa (www.relaismasseriacapasa.it), le case vacanza ricavate da abitazioni del ‘500: Agrodolce Margoleo (tel 328 4045943), e Antica Dimora del Salento (www.anticadimoradelsalento.it), il palazzo nobiliare BB Leccelso (www.bedandbreakfast.leccelso.com), e i moderni BB Martius, www.martius.it, Al Parco www.bebalparco.it, Ore Liete, www.bboreliete.com, il BB e ristorante La Lanterna, www.lalanternamartano.com. Tappe golose poi nei ristoranti Armonia del Sapore (www.robertocornacchia.it), Gusto a Castrignano dei Greci (tel. 0836587214), il ristorante hotel Belvedere a Torre dell’Orso (www.hotelbelvederesalento.com), la Masseria agriturismo Malopra a Martano (www.malopra.com), il ristorante Barriques (www.ristorantebarriques.it) e il pub pizzeria La Vera Tipica (tel. 366 3751465).

Il tour ha avuto il suo baricentro a Martano, che della Grecìa si può considerare il capoluogo, e ha permesso di visitare quasi tutti i comuni di questa particolare zona linguistica.

Martano si è presentata con il suo centro storico caratterizzato dai ricami di pietra: balconi, fregi nobiliari, antiche abitazioni a corte… Cuore del paese è Borgo Terra, dove si concentrava, appunto il borgo medioevale racchiuso da alte mura, oggi scomparse. Vi abitavano le suore in un magnifico convento di pietra leccese accanto alla chiesa madre, che era un tempo la chiesa greco ortodossa dove i papas celebravano i riti, soppiantati poi dal culto latino. Da ammirare anche la chiesa dell’Immacolata con i suoi altari barocchi decorati in oro, e il convento dei Monaci Cistercensi (www.cistercensimartano.com), che oltre ad essere un punto di riferimento spirituale per tutta la provincia producono, come tradizione comanda, un ottimo amaro e un efficace digestivo.

Sternatia è uno dei paesi della Grecìa dove maggiormente gli abitanti parlano ancora tra di loro il griko, tanto che il professor Giovanni Manera accoglie i turisti con un saluto, recitato interamente in griko. Giorgio Filieri, un giovane professore di Lettere Moderne, specializzatosi anche in greco moderno, lo parlava con i suoi genitori e lo parla tranquillamente in piazza con i suoi amici. Si avverte tutto il fascino di questa antica usanza passeggiando per il centro storico del paese, dominato dalla chiesa madre dal bellissimo campanile e impreziosito dal frantoio ipogeo con le sue imponenti macine di pietra. A Palazzo Filieri l’associazione Korema custodisce le memorie della civiltà contadina che rappresenta l’anima del luogo.

Altro centro di grande importanza per il griko è Castrignano dei Greci, dove la lingua non è solo parlata dagli anziani ma è studiata dai bambini della scuola media ed elementare, grazie a un progetto avviato con le leggi statali e regionali di tutela delle minoranze linguistiche: i piccoli studiano il griko, imparano a cantarne le melodie con l’aiuto del professore di musica e apprendono anche il greco moderno con un professore inviato dal Ministero dei Beni culturali di Atene. L’iniziativa è curata dalla vicepreside reggente, Maria Arcona Macurano, dal professore di griko, Giovanni Campa, dal professore di musica, Salvatore Colazzo e dal professore di neo greco Pericle Otsos.

Restando nella Grecìa Salentina, un centro storico da non perdere è Soleto. Entrando da Porta San Vito, nel cuore del borgo, si viene rapiti dalla bellezza dei balconi decorati, i portali dei palazzi e le viuzze lastricate di chianche, la pietra dura del Salento. Il gioiello incastonato tra queste vie è la Chiesa di Santo Stefano, voluta da Raimondo del Balzo Orsini sul finire del ‘400. Una guida eccezionale è il professore Luigi Manni che ha scritto numerosi libri sulla storia di Soleto. Vi affascinerà illustrandovi i particolari degli affreschi, raccontandovi vizi e virtù dei suoi autori come il famoso affresco in cui il diavolo, che tentò Cristo, viene raffigurato vestito da frate francescano e con i piedi da drago (rivelatori della sua vera natura). In uno viene rivalutata la figura di Giuda, considerato dagli artisti solo uno strumento del disegno divino.

Ai margini del centro storico sorge la chiesa madre dominata dal bellissimo campanile, un ricamo di pietra. La guglia dei Del Balzo Orsini, considerata una manifestazione di gloria e potere, è circondata da una leggenda: si racconta che per averla così bella, il principe fece un patto con i diavoli che la costruirono in una notte sola. Una leggenda che avvolge ancora oggi di un’aura misteriosa Soleto, nota anche perché diede i natali al grande alchimista Tafuri. “Il nostro obiettivo”, spiega il sindaco, Graziano Vantaggiato, “è di valorizzare la bellezza del nostro centro storico e favorire lo sviluppo del turismo”.

Da non perdere una tappa golosa da Zonzi, una delle prime trattorie tipiche del Salento, famosa per le sue crocchette di patate dalla forma allungata e un aperitivo nel bar Orsini poco fuori il centro storico.

Poco distante da Soleto, a Carpignano Salentino, c’è invece quella che viene definita la Cappella Sistina dell’arte bizantina. Oggi anno arrivano studiosi da tutto il mondo per ammirarne gli affreschi e soprattutto le iscrizioni. “Non è la cripta più antica”, spiega il professore Emanuele Pasca, che con l’associazione Carpiniana garantisce le visite guidate, “ma è di sicuro quella dove ci sono le iscrizioni bizantine con le date più antiche: si parte dal IX secolo”. In una tomba ad arcosolio appare una lunghissima iscrizione, che racconta la straziante storia d’amore tra il piccolo Stratigulis, morto precocemente, e il padre Magirano, spatario dell’esercito bizantino, che alla morte del figlio fece costruire la sua tomba, promettendogli che presto lo avrebbe raggiunto. E’ la più lunga iscrizione bizantina in possesso degli studiosi in tutto il mondo e si deve al professore Rholfs la sua interpretazione.

A pochi chilometri da Carpignano Salentino ecco Corigliano d’Otranto con i suoi tre gioielli, come dice il professore D’Urso, guida eccezionale. la chiesa madre, l’arco Lucchetti e il castello. Lungo le vie del centro storico si leggono, sui portali delle case, iscrizioni latine con pillole di saggezza che ammoniscono il passante, come ad esempio: l’invidia danneggia prima di tutto chi la prova. Da questa antica tradizione, che rende Soleto unica, ha preso spunto il sindaco Ada Fiore, docente di filosofia, che con alcuni volontari ha realizzato il parco di Sofia, un percorso divertente che inizia dalla Villa Comunale, appunto nel Parco di Sofia, dove si trovano alcune anfore (le capase salentine) perfettamente allineate in verticale su cui sono state scritte frasi di celebri filosofi che inducono alla riflessione su grandi temi filosofici: la tolleranza, l’amore, la morte… Si va da Kant a Schopenhauer, da Socrate a Giulio Cesare Vanini, che nacque nel Salento, a Taurisano, nel 1585 e finì arso vivo dalla Santa Inquisizione a Tolosa nel 1619. Intorno a questi vasi, curati nel contenuti dai ragazzi del Liceo Capece di Maglie e nella dotazione tecnica dagli alunni dell’Istituto tecnico di Maglie, si sono già organizzati diversi eventi estivi, dando convegno ad esempio a tutti gli appassionati di filosofia, che dopo aver preso spunto da un tema a loro scelta, passeggiano e discutono in gruppi nel centro storico e poi convergono in piazza (nell’agorà) per trarre le conclusioni. Oggi si può prenotare una visita guidata del centro storico accompagnati da un filosofo (ilsalentochepensa@libero.it).

Il castello, dalla bellissima facciata, è stato affidato ad una cooperativa sociale perché ne gestiscano un bar. E’ uno spazio vivo, ancora un cantiere aperto dove sorgerà il centro di informazioni turistiche, in fase di realizzazione con fondi del Gruppo di Azione Locale (GAL) Isola Salento.

Concludiamo infine con Melpignano, famosa nel mondo per la Notte della Taranta, che cade il quarto sabato di agosto e a cui assistono fino a 150mila persone! A Melpignano è stata inaugurata la prima Casa del Turista della zona. Hanno collaborato il Gruppo di Azione Locale Isola Salento, che ha messo a disposizione i fondi per la ristrutturazione di un antico tabacchificio e Pugliapromozione (www.agenziapugliapromozione.it) che ne ha curato gli arredi e aiuterà il Comune a tenere aperta la sede nei week end, le sere d’estate e i giorni di festa, quando si registra la maggiore affluenza di turisti.

A tagliare il nastro della nuova struttura, sabato sera 18 ottobre, c’erano il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo, anche presidente nazionale di Borghi Autentici d’Italia (www.borghiautenticiditalia.it), Stefania Mandurino di Pugliapromozione, Cosimo Marrocco, presidente del GAL Isola Salento e Sergio Blasi, il consigliere regionale in precedenza sindaco di Melpignano, che ama definirsi il papà … anzi la mamma della Notte della Taranta. Manifestazione questa che è stata definita, da uno studio dell’Università Bocconi, il più grande attrattore turistico tra tutti quelli organizzati in Italia, un evento che ha disegnato un nuovo futuro per il Salento.

Ugo Dell’Arciprete

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