Dal 10 al 19 aprile Dodici uomini arrabbiati. La parola ai giurati di Reginald Rose

Milano, Teatro San Babila: Dodici uomini arrabbiati

  Cultura e Spettacoli  

Se c’è una vita in gioco, si ha diritto ad avere un ragionevole dubbio

Dal 10 al 19 aprile nella sala milanese la Compagnia del Teatro San Babila propone lo spettacolo “Dodici uomini arrabbiati”

-:img1_sx:-Dodici giurati devono giudicare un ragazzo accusato di parricidio. Chiusi in una stanza, come prescrive la legge, in una afosa giornata estiva undici di essi, certi della colpevolezza, sono pronti a liquidare rapidamente il verdetto per il giovane e tornarsene a casa. Uno solo di loro non è convinto sulla condanna dell'imputato e, con una finezza psicologica pari alla sagacia dialettica, cerca con tenacia di convincere gli altri a votare per la non colpevolezza, smantellando la superficialità e i pregiudizi dei suoi colleghi nel nome di “un ragionevole dubbio”.

Il testo denuncia le insidie del sistema giudiziario con una straordinaria tensione dell’impianto narrativo la cui unità di luogo e di tempo ne esalta la dimensione inquieta e claustrofobica. Il copione sfrutta ottimamente molti elementi importanti: le testimonianze, incredibilmente contrastanti, rievocate e interpretate da ogni giurato; il rapporto fra un membro e l’altro della giuria in un caso di vita o di morte; il tipo emotivo di ogni singolo giurato; alcuni problemi materiali come il tempo, l’orario e la scomodità della stanza.

In “Dodici uomini arrabbiati” sono chiaramente contenuti importanti messaggi di democrazia, di giustizia, di responsabilità sociale, di oppressione dei tempi sugli individui che li vivono. La battaglia dialettica tra dodici persone chiuse in una stanza è metafora della nostra società con tutte le sue contraddizioni, le sue discriminazioni, le sue paure, le sue violenze.

Lo scrittore commediografo e sceneggiatore statunitense Reginald Rose fu tra i più richiesti dalla televisione e dal cinema americano negli anni '50. Era considerato uno dei precursori di quello che decenni più tardi sarebbe stato chiamato il "legal thriller". Il successo di Rose è associato al romanzo "La parola ai giurati" (1954), che divenne nel giro di breve tempo un testo teatrale, un telefilm e un film diretto da Sidney Lumet (Oscar alla Carriera) con Henry Fonda nel 1957. Il romanzo vendette subito 400 mila copie. Una seconda versione del film fu realizzata nel 1997 da William Friedkin con Jack Lemmon. Rose è anche l'autore del fortunato "I quattro dell'Oca selvaggia", da cui nel 1978 è stato tratto l'omonimo film di successo del regista Andrew McLaglen con Richard Barton e Roger Moore.

“Dodici uomini arrabbiati” è l'unica mia commedia che abbia un qualsiasi rapporto con una vera e propria esperienza personale: circa un mese prima che ne cominciassi la stesura infatti, fui chiamato a far parte d'una giuria per un caso d'omicidio al tribunale di New York. - ha detto Reginald Rose del suo lavoro - Era la mia prima esperienza come giurato e lasciò in me un'impressione profonda. Quando ricevetti la convocazione non potei trattenere varie proteste e mormorii del tipo: “Dio mio, ci sono otto milioni di abitanti a New York e vengono proprio a cercare me!”. Tutti i giurati designati che incontrai il primo giorno nella sala d'aspetto avevano press’a poco lo stesso viso imbronciato, lo stesso atteggiamento di vittime perseguitate. Ma, inspiegabilmente, non appena feci il mio ingresso nell'aula per essere investito delle mie funzioni e mi trovai di fronte a un estraneo, il cui destino veniva all'improvviso a trovarsi più o meno nelle mie mani, il mio atteggiamento mutò. Il silenzio quasi pauroso del tribunale, l'impassibile maschera del magistrato, il tono brusco e sbrigativo, ma efficiente, dei vari ufficiali giudiziari in aula e il carattere assolutamente definitivo della decisione che io e i miei colleghi giurati avremmo preso al termine del processo mi colpirono enormemente. Credo di non essere mai stato così agitato in vita mia in tutte le parti che sono stato chiamato a sostenere, mi sentii a un tratto impegnato cosi a fondo che, ripensandoci oggi, dovetti rendermi insopportabile agli altri undici giurati. Mi resi conto durante il processo che mai, in nessun luogo, nessuno sa che cosa stia capitando fra le pareti d'una camera di consiglio se non i giurati, e pensai allora che un dramma che si svolgesse per intero in un ambiente simile avrebbe potuto costituire per il pubblico un'esperienza appassionante, forse drammatica.

Info, prenotazioni: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.30; mercoledì , domenica ore 15.30 - biglietti da euro 22 a euro 27,50 - Teatro San Babila, Corso Venezia 2/A, 20121, Milano - tel 02798010 - info@teatrosanbabilamilano.it - www.teatrosanbabilamilano.it.

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