Moltiplicazione dei braccialetti più disparati ai polsi

Marlù lancia lo stacking in Italia

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Marlù lancia lo stacking in Italia

I gioielli Marlù firmano lo stacking: la moltiplicazione dei braccialetti più disparati ai polsi di tutti senza distinzioni di età, di sesso e di censo. (Persino la rigorosissima Susanna Camusso si è fatta tentare da questo capriccio come il politico alla sua opposizione Gianfranco Fini).

Le sorelle Fabbri, titolari del brand, hanno intercettato e interpretato il fenomeno, facendone la proposta di punta del loro store a Riccione.

File di braccialetti in pelle, acciaio, ceramica, pietre e borchie stanno così attirando file di gente che si mettono in coda per comperare questi accessori a centi-metraggio: della serie “ne vorrei un po’; dal polso fin qui”. Chiave di volta di questa nuova modalità d’acquisto, l’easy price dei gioielli Marlù.

LA CHIMICA DEL POLSOLetteralmente, stacking significa “impilamento”. Infatti si usa anche per le file di sedie sovrapposte.Nella chimica supramolecolare, il termine indica le pile di molecole aromatiche. Stacking è anche una tecnica fotografica digitale: l’esecuzione di una serie di scatti di una stessa inquadratura.

Ora però, da Londra, Simon Langlands dei prestigiosi magazzini Harrods, annuncia che “lo stacking oltre ad essere la moda del momento per i braccialetti, sta condizionando tutta la gioielleria”. Se negli Anni ’80 si infilava più di un orecchino, ora si moltiplicano le collane e gli anelli. Al punto che on line, le blogger più cool tengono corsi pratici su come mixare, nastrini, charms, cerchietti e catenine.

Mutuata dal costume indiano, questa tendenza riflette lo spirito del nostro tempo corale come il docufilm di Salvatores, Italy in a day che ha riscosso tanto successo al Festival del Cinema di Venezia.

Per questo lo stacking sta dilagando rapidamente oltre la moda: è già un gioco - impilare bicchieri nel più breve tempo possibile - filmato e caricato on line su You Tube. Il nuovo tormentone digitale, dopo l’ice bucket challenge.

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