Il 62% degli Italiani ha informazioni molto personali sui propri dispositivi mobili, il 55% vorrebbe sbirciare in quelli altrui

Norton by Symantec: indagine sugli italiani e i loro dispositivi mobili

  Nuove Tecnologie  

Tra il 6 e il 13 marzo Edelman Berland ha realizzato per conto di Norton by Symantec una survey online, basata su 19 domande, che ha coinvolto circa 3000 utenti, tra i 18 e i 65 anni, residenti in Francia, Italia e Spagna, tutti possessori di un telefono ed alcuni anche di un tablet.

La ricerca intendeva capire quale sia la percezione dei consumatori nei confronti della protezione delle informazioni personali contenute nei loro dispositivi mobili.

Dalla ricerca, in particolare, è emerso che i consumatori non adottano un approccio che assicuri la protezione dei loro dati personali: i dispositivi contengono una quantità significativa di dati e informazioni, anche file e foto di carattere “intimo”, ma ben il 65% degli intervistati in Italia ha ammesso di aver perso almeno un device mobile, rendendo accessibili a chiunque queste informazioni. E, sorprendentemente, il 55% degli italiani ha dichiarato di essere disposto a utilizzare un telefono senza l’autorizzazione del proprietario.

Se il 65% degli intervistati italiani hanno già perso un dispositivo elettronico, in tutti e tre i Paesi in esame i luoghi in cui è più facile smarrire un telefono o tablet sono la strada o la metropolitana, seguiti dall’ufficio … Se il furto di uno smartphone è al quarto posto in Italia e Spagna (al quinto in Francia), la terza piazza della classifica dei luoghi in cui i consumatori perdono i dispositivi mobili (e i dati che contengono) è occupata … dai bagni pubblici, in cui un intervistato su 6 ha perso almeno un dispositivo: questo significa che in media almeno una persona in ogni famiglia o sul luogo di lavoro ha vissuto un evento spiacevole di questo tipo.

Nell’Europa meridionale i consumatori utilizzano i propri dispositivi elettronici con grande regolarità, specialmente per controllare e-mail personali e professionali, ma anche per attività sui loro social network: Anche per l’80% degli italiani controllare le e-mail personali su uno smartphone o un tablet è diventata una routine quotidiana, e il fenomeno riguarda il 60% di quanti controllano mail di lavoro. Un consumatore su cinque, inoltre, fa acquisti dal proprio dispositivo mobile almeno una volta a settimana.

Non sorprende, quindi, scoprire che informazioni molto personali finiscano nella memoria di questi dispositivi. Se perdere appunti e schede di memoria può essere molto fastidioso, perdere informazioni più personali può essere pericoloso. Un intervistato su cinque conserva i propri dettagli bancari sul suo dispositivo portatile, il 42% degli italiani ha memorizzato i propri dettagli di accesso ai social media, o in misura anche maggiore alla propria casella di posta elettronica (41%). Le conseguenze possono essere anche molto imbarazzanti, come sanno le celebrity al centro dell’attenzione durante la scorsa estate: il 62% degli italiani conserva immagini e video definiti “intimi” sul proprio smartphone …

Questo può essere reso ancora più fastidioso dal fatto che i consumatori si siano dichiarati curiosi per natura … Se il 55% degli intervistati italiani ha ammesso di poter utilizzare un telefono senza l’autorizzazione del proprietario, il 19% di loro lo farebbe per leggere messaggi e il 20% darebbe un’occhiata alle foto e ai video.

Se in media la metà degli intervistati considera lo smarrimento del proprio dispositivo mobile e dei dati che contiene come un possibile rischio e sono stati rilevati alcuni miglioramenti nella gestione della sicurezza dei dispositivi mobili (come la minore disponibilità a condividerli), meno di un intervistato su dieci ha sottoscritto una polizza di assicurazione contro il furto o lo smarrimento dei dispositivi. Molto interessante rilevare, però, che la protezione di dati confidenziali è al terzo posto tra gli elementi per i quali i consumatori sentono la necessità di una maggiore sicurezza, subito dopo i viaggi o i beni materiali.

Info: www.symantec.com/social/.

G. S.

 Versione stampabile




Torna