La guida è stata presentata a Milano

Guida essenziale ai vini dʹItalia 2016

  Cultura e Spettacoli  

Sabato 10 ottobre a Milano, allʹHotel Principe di Savoia, è stata presentata lʹedizione 2016 della “Guida Essenziale ai Vini dʹItalia” di Daniele Cernilli (Mondadori), che è in libreria.

Secondo lo stile lanciato lo scorso anno, in occasione della prima edizione della Guida, il sistema di valutazione è su tre livelli. Uno è quello aziendale, con un punteggio che va da zero a tre stelle. Uno è qualitativo su ogni singolo vino, ed è espresso in centesimi. Il terzo è sul rapporto qualità/prezzo, ed è simbolizzato dal like, il pollice alzato.

La Guida di Doctor Wine ricerca lʹessenzialità ed effettua, quindi, una selezione estremamente dura delle aziende recensite.

Visto lʹalto livello raggiunto dalla media delle aziende vinicole italiane, fare una selezione non è mai facile. Siamo stati costretti ad operare scelte talvolta difficili, ma necessarie per mantenere il taglio editoriale che caratterizza la Guida. Questa filosofia editoriale che abbiamo abbracciato lo scorso anno sarà mantenuta ad ogni edizione, il che significa che il turn over di aziende (che questʹanno è stato di circa il 15%) proseguirà anche lʹanno prossimo, a sottolineare il fatto che la produzione di vino è strettamente legata allʹannata e il posto in Guida non è un dato di fatto acquisito.

La Guida, quindi, non è la semplice collezione enciclopedica del maggior numero possibile dei vini degustati e delle aziende giudicate, ma è una attenta selezione, al punto che già la presenza in Guida è segno dellʹindiscutibile qualità del produttore e dei suoi vini.

Per la realizzazione della Guida sono state selezionate e valutate (da 0 a 3 stelle) 876 aziende, di cui 86 con il massimo punteggio delle 3 stelle. Sono stati valutati 2.168 vini con un punteggio qualitativo in centesimi, di cui 198 premiati con il ʺfaccinoʺ di DoctorWine (punteggio da 95/100 in su), di cui 1 solo vino a 99/100, 18 vini a 98/100, 31 vini a 97/100, 43 vini a 96/100, 105 vini a 95/100.

Sono stati dati 11 premi speciali, di cui 6 assegnati a vini (Rosso, Bianco, Vivace, Dolce, Miglior rapporto Qualità/Prezzo, Qualità diffusa), e 5 a persone o aziende, che di persone son fatte (Azienda dell’anno, Produttore emergente, Premio cooperazione, Enologo dell’anno, Premio vitienologia compatibile).

Il premio al miglior vino rosso dell'anno è andato al Brunello di Montalcino 2010 di Cerbaiona, prodotto da Diego e Nora Molinari, che tra l'altro è anche l'unico vino che ha preso lo strabiliante punteggio di 99/100, quasi la perfezione. Tra i bianchi il migliore è risultato il Greco di Tufo Greco G 2010 di Pietracupa, prodotto da Sabino Loffredo, minuscolo viticultore di Montefredane, in Irpinia. Il premio per le bollicine è andato ad un Trentodoc prodotto da uno dei grandi maestri della vitienologia di quella regione, Nello Letrari, ed è il Trentodoc 976 Riserva del Fondatore Brut 2005 , mentre il premio per il vino dolce dell'anno è arrivato da una cantina cooperativa, la marchigiana Terre Cortesi Moncaro di Montecarotto, ed è un Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito, il Tordiruta 2008. Il vino col miglior rapporto qualità/prezzo viene dall'Abruzzo: è il Montepulciano d'Abruzzo Ilico 2013 di Dino Illuminati, altro nome storico nella vitienologia nazionale. Il premio, dedicato al vino che coniuga alta qualità e tiratura in diverse centinaia di migliaia di bottiglie, è andato al Tignanello di Antinori, che, quest'anno, celebra il quarantennale dalla sua prima uscita, tra l'altro sottolineato da un bellissimo libro scritto dal suo artefice Piero Antinori.

L'azienda dell'anno è la sassarese Dettori di Alessandro Dettori, una delle cantine più note per l'impegno nell'ecosostenibilità della produzione. Il produttore emergente, invece, che viene dalla tradizionalissima area del Barolo e più precisamente da Monforte d'Alba, è la Cascina Amalia, una piccola azienda di proprietà di Paolo Boffa, giovane e rigoroso viticultore di origini liguri ma ormai langarolo d'adozione. Il premio alla cooperazione è andato a Domizio Pigna, presidente della cantina La Guardiense, che si trova nel Sannio Beneventano a Guardia Sanframondi. L'enologo dell'anno in realtà è una comunità di winemaker, vale a dire l'associazione dei Kellermeister altoatesini, quelli che hanno determinato, in gran parte, il successo travolgente che questa regione sta avendo con i suoi vini in tutto il mondo. Il premio alla vitienologia sostenibile, infine, è stato assegnato al Wine Research Team e al suo coordinatore Vincenzo Tassinari per il progetto che stanno seguendo e che vede oltre venti aziende in tutta Italia artefici di una sperimentazione per la produzione di vini senza solfiti aggiunti. Allo stato attuale è il più grande progetto esistente al mondo in questo settore e consente la produzione di oltre un milione di bottiglie di vini senza uso di solforosa.

In sintesi, la Guida di Daniele Cernilli sottolinea l’importanza e affidabilità della cantina negli anni, il valore effettivo dei vini presi in considerazione, il buon rapporto qualità/prezzo di almeno uno dei vini segnalati per quasi ogni azienda, la capacità di rappresentare le migliori caratteristiche territoriali anche nel rispetto dell’ambiente.

Questʹanno la Guida Essenziale ai Vini dʹItalia di Daniele Cernilli ] DoctorWine, Mondadori Editore, è disponibile anche in lingua inglese.

Guida Essenziale ai Vini d’Italia 2016 - Pagine 552 - Prezzo in libreria 24 euro.

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