Arriva in sala un ottimo Steve Jobs di Danny Boyle che, grazie anche all’eccellente interpretazione di Fassbender, convince con ritmo e intensità

Steve Jobs: un eccellente Fassbender

  Cultura e Spettacoli  

Intreccio tra vita professionale, largamente prioritaria , e vita privata in questo film sul geniale Jobs, opera di Danny Boyle.

Tutto inizia nel 1984: Steve Jobs e Joanna Hoffman affrontano i problemi prima del lancio del Macintosh 128K.

La voce della demo del computer non riesce a dire "ciao" e Jobs richiede all'ingegnere Andy Hertzfeld di ripararlo, minacciando di umiliarlo pubblicamente nella presentazione, mentre lui suggerisce di falsificare la demo usando il prototipo del futuro Macintosh 512K. Intanto si scopre il lato egoistico e anaffettivo di Jobs, che non accetta gli oneri della paternità, negando di essere il padre della bimba di cinque anni, Lisa.

Intanto si intrecciano discussioni di politica aziendale con il CEO John Sculley; Jobs ammette che il suo bisogno di controllo deriva da i suoi sentimenti di impotenza generati dall'essere abbandonato dai genitori naturali. Il Macintosh non è riuscito a soddisfare le aspettative e la società in difficoltà ha spodestato Jobs, che fonda la NeXT.

1988: Jobs prepara il lancio del NeXT Computer a Davies Symphony Hall.

Il film non risparmia i particolari delle sconfitte, facendo ancor più risaltare il paradosso della sua incredibile vicenda.

1998: La Apple continua ad essere in difficoltà: la società ha licenziato Sculley, ha acquisito NeXT, e ha nominato Jobs CEO.

Il film non glorifica Jobs, ma mette in evidenza luci e ombre della sua vicenda.

Un imprenditore visionario che ha inventato il mouse, le icone, l'iPhone, l'iPod e l'iPad, incarnando una concezione dell'innovazione basata sulla diversità e nel contempo un uomo difficile, egoista, scontroso.

Con un punto di vista originale il film racconta un caso di maturazione umana, attraversando anni di insuccessi professionali, aspettative frustrate, persino umiliazioni pubbliche.

Jobs impara ad accettare e ammettere i propri limiti, proprio mentre il mondo sta per tributargli un successo impensabile.

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