A Bagno di Romagna l’Euroterme Hotel Roseo invita al viaggio in Umbria, Emilia Romagna, Toscana e Marche, in territori che hanno ispirato il grande artista

Le “Terre di Piero”, un progetto di quattro regioni sulle tracce del maestro itinerante

  Cultura e Spettacoli  

Le Regioni Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche hanno realizzato il primo “museo a cielo aperto” dedicato a Piero della Francesca, il pittore itinerante, padre della prospettiva pittorica. A quasi due anni dalla nascita del prodotto turistico "Terre di Piero della Francesca", unico nel suo genere, 26 realtà imprenditoriali - consorzi, club di prodotto, singoli alberghi, agriturismi, selezionati secondo uno specifico disciplinare - hanno sviluppato 34 pacchetti soggiorno interregionali, disponibili sul sito www.terredipiero.it, in italiano, inglese e tedesco.

I pacchetti soggiorno interregionali, attraversando i suggestivi paesaggi e i panorami delle quattro regioni che ispirarono il maestro quattrocentesco, coinvolgono sei comuni - Rimini, Urbino, Sansepolcro, Monterchi, Arezzo, Perugia - che ospitano i suoi capolavori: il progetto “Terre di Piero” offre, così, ai turisti una full immersion nel mondo del pittore, permettendo loro di vedere dal vivo, attraversandoli, i paesaggi che sono stati lo scenario dei suoi quadri, assaporare i cibi tipici di cui lui stesso si nutriva, ripercorrere le sue tappe tra le regioni e le signorie del suo tempo, dai Malatesta ai Medici passando per i Montefeltro. Gli itinerari propongono oltre alle opere del maestro, anche enogastronomia, artigianato, natura.

I vari itinerari proposti dal progetto permettono di ammirare le seguenti opere di Piero della Francesca: “Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo”, custodito nel Tempio Malatestiano di Rimini, la “Flagellazione di Cristo” e la “Madonna di Senigallia, esposte alla Galleria Nazionale delle Marche, la “Resurrezione”, il “Polittico della Misericordia”, “San Giuliano” e “San Ludovico”, tutti e quattro custoditi nel Museo Civico di Sansepolcro, la “Madonna del Parto”, ospitata nell’omonimo museo a Monterchi, la "Leggenda della Vera Croce” e la “Maddalena”, esposte rispettivamente nella Basilica di San Francesco e nella Cattedrale di Arezzo, nonché il “Polittico di Sant’Antonio”, in mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.

Da non perdere anche la visita alla casa natale di Piero della Francesca a Sansepolcro, sede della Fondazione dedicata al pittore - un centro studi, ricerche e documentazione che promuove mostre ed esposizioni sulla cultura del Rinascimento - e la Cappella di San Leonardo, dove ha chiesto di essere sepolto.

I vari itinerari si sviluppano attraverso paesaggi e scenari di straordinaria bellezza a Rimini e nel Montefeltro, con le sue splendide rocche e castelli (San Leo e Urbino), in Valtiberina Toscana - toccando Sansepolcro, Monterchi e Anghiari - per spostarsi ad Arezzo e ritornare in Valtiberina, costeggiando il Tevere fino a Perugia.

Uno degli itinerari “Il genio di Piero della Francesca tra arte, gusto e benessere” permette di visitare, in particolare, Sansepolcro e Monterchi.

Sansepolcro, posta ai piedi dell'ultimo tratto dell'Appennino toscano, domina l'Alta valle del Tevere, che si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare, delimitato dall'Alpe della Luna, dalla Massa Trabaria, dalle colline della vicina Umbria e dai monti dell'Aretino e dell'Alpe di Catenaia. Fondata da due Santi pellegrini, Arcano ed Egidio, di ritorno dalla Terra Santa, con il suo massimo splendore dal '300 al '500, Sansepolcro propone nel suo centro storico pregevoli palazzi medioevali, con le torri, oggi mozze, e rinascimentali, la Cattedrale romanica, ma soprattutto il suo Museo Civico, che riunisce i capolavori che Piero della Francesca ha realizzato nella sua città, e le opere di altri importanti autori che testimoniano la ricchezza artistica di Sansepolcro e la sua vita religiosa, culturale e sociale. Vi si possono ammirare, in particolare, un ritratto giovanile di Piero ad opera di Santi di Tito, il “Polittico della Misericordia”, commissionato a Piero dalla Compagnia della Misericordia nel 1445, composto da 23 tavole con, al centro, la maestosa ed ieratica figura della Madonna, che accoglie fedeli e committenti sotto il suo manto, e la “Resurrezione”, affresco realizzato da Piero della Francesca tra il 1450 e il 1463, che dovrebbe essere oggetto di una prossima mostra sul suo restauro.

Lo scrittore inglese Aldous Huxley, che nutriva una sconfinata ammirazione per questo dipinto, lo definì il dipinto più bello del mondo, risparmiandolo, così, da un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Il capitano inglese Anthony Clarke ha affermato che, ordinato il cannoneggiamento della città, interruppe il fuoco dopo essersi ricordato delle parole di Huxley. (Info: www.museocivicosansepolcro.it).

Il comune di Monterchi, invece, ospita lo splendido affresco della “Madonna del parto”: la Vergine, al centro di una tenda preziosa, è poco più che adolescente, ha un volto incantevole, è nella posizione di tre quarti, mentre posa la mano destra con gesto protettivo sul corpo rigonfio, ed ha anche allargato i lacci della veste mostrando il candore della sua camicia.

Nei vari percorsi il palato si può abbandonare piacevolmente ai sapori dei piatti tipici: la romagnola Piadina, la carne Chianina, le minestre di pane toscane - come la panzanella, la ribollita e l’acquacotta - la Casciotta di Urbino, le tipiche zuppe di legumi umbre, accompagnati dalle produzioni vinicole DOC dei singoli territori, il Chianti dei Colli Aretini, il Bianchello del Metauro, il Sangiovese, i rossi e bianchi dei Colli del Trasimeno.

E poi ancora artigianato tipico, monumenti e luoghi storici, folklore e tanta natura.

Chi volesse approfondire la conoscenza del maestro può anche recarsi, fino a fine giugno, ai Musei di San Domenico a Forlì per visitare la mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito”, affascinante analisi sugli echi pierfrancescani nella pittura successiva all’artista toscano, fino a quella moderna”

I Musei di San Domenico di Forlì, come anticipato, ospitano la mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito”, che con i capolavori esposti confronta l’opera di Piero con quella dei più grandi maestri del Rinascimento - Domenico Veneziano, Beato Angelico, Paolo Uccello, Andrea del Castagno - e documenta l’influsso di Piero su artisti come Marco Zoppo, Francesco del Cossa, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì, Antoniazzo Romano, Giovanni Bellini e Antonello da Messina. Nella mostra sono esposti sei capolavori del maestro toscano - la “Madonna della Misericordia” , la “Sant’Apollonia” (dalla National Gallery of Art di Washington), il “San Gerolamo e un devoto” (dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia) e la “Madonna col Bambino” della Alana Collection (opera rinvenuta sul mercato antiquario meno di dieci anni fa), che permettono di tracciare i termini della sua riscoperta.

La mostra indaga, quindi, il mito di Piero quando esso rinasce, dopo i secoli dell’oblio, nel moderno, nei Macchiaioli, Borrani, Lega, Signorini, ad esempio.

Ma soprattutto il fascino che la sua pittura ha su molti artisti europei: da Johann Anton Ramboux o Charles Loyeux, fino alla fondamentale riscoperta inglese del primo Novecento, legata in particolare a Roger Fry, Duncan Grant e al Gruppo di Bloomsbury. Poi gli echi pierfrancescani che risuonano in Degas, Seurat e Signac, nei percorsi del postimpressionismo, tra gli ultimi bagliori puristi di Puvis de Chavannes, le sperimentazioni metafisiche di Odilon Redon e, soprattutto, le vedute geometriche di Cézanne.

La fortuna novecentesca dell’artista è affidata agli italiani Guidi, Carrà, Donghi, De Chirico, Casorati, Morandi, Funi, Campigli, Ferrazzi, Sironi confrontati con artisti stranieri come Le Corbusier, Balthus e Edward Hopper, che hanno consegnato l’eredità di Piero alla piena e universale modernità. (Info: Musei San Domenico, Piazza Guido da Montefeltro - 13 febbraio / 26 giugno - www.mostrapierodellafrancesca.com).

"Il genio di Piero della Francesca tra arte, gusto e benessereè è stato ideato dal Ròseo Euroterme Wellness Resort, 4 stelle a Bagno di Romagna, un’oasi di pace e relax fra i boschi del Parco Nazionale Casentinese e le calde acque termali del vicino Monte Comero, ricche di benefiche virtù: la pioggia che cade nella zona penetra nel sottosuolo molto in profondità e riemerge, dopo un lunghissimo itinerario sotterraneo, riscaldandosi via via ed arricchendosi di preziose sostanze naturali - zolfo, bicarbonato alcalino, potassio, sodio, magnesio, calcio - così da donare salute e benessere e risultare ottimale per l’apparato respiratorio, i dolori articolari e tanto altro.

Il pacchetto prevede la visita a Sansepolcro con il Museo Civico ed a Monterchi con tre tappe di degustazioni di prodotti e creazioni gastronomiche e relax nelle acque termali e nel centro benessere interni alla struttura.

L’hotel, dove cordialità, professionalità e calore sono di casa, infatti, propone, al suo interno, oltre a trattamenti con l’antica e preziosa acqua termale di Bagno di Romagna, già nota ai tempi dei romani, che sgorga, ancora oggi, a 45°C, come ai tempi di Giotto, anche ricchi buffet, che permettono di scoprire i genuini e gustosi sapori del territorio. (Info: www.euroterme.com).

Info: www.terredipiero.it

Giovanni Scotti

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