Il nuovo polo culturale, religioso e ricettivo nel cuore di Trastevere

Roma: l’Ospitale di Santa Francesca Romana

  Cultura e Spettacoli  

Difficile sintetizzare in poche righe la quantità di iniziative che i dinamici discendenti di una delle più antiche e nobili famiglie italiane, insieme all’imprenditore Marco Scaffardi, stanno organizzando intorno allo storico complesso di Santa Francesca Romana in Trastevere.

Venerdì 10 marzo Donna Gesine Pogson Doria Pamphilj e il consorte Don Massimiliano Floridi hanno presentato agli invitati e alla stampa di settore tutto ciò che intendono fare, e in massima parte hanno già cominciato a fare, per rendere fruibile al pubblico gli ambienti che furono nel ‘600 la dimora di Olimpia Maidalchini, detta La Pimpaccia, cognata di Papa Innocenzo X, arrembante e potentissima manovratrice della Roma dell’epoca.

Cuore artistico e religioso del complesso è la chiesa di Santa Maria in Cappella, eretta nelle forme iniziali nel 1090, di ridotte dimensioni ma di notevole importanza storico-geografica nella Roma contesa fra Papa Urbano II e l’Antipapa. La chiesa, per la sua vicinanza al porto di Ripa Grande, nel 1391 vide la sua navata nord adibita a sede di un Ospedale per il ricovero dei pellegrini, poveri e ammalati che si riversavano in città.

All’epoca non era insolito che le chiese fossero anche luoghi di cura e accoglienza e proprio in questo scenario operò una grande donna molto legata a questo luogo, Santa Francesca Romana che volle proseguire la tradizione del suocero Ponziani, dedicandosi agli infermi negli ospedali.

Grazie agli ultimi restauri curati dalla Fondazione Santa Francesca Romana la chiesa è tornata a mostrare ai suoi visitatori i suoi tesori d’arte, quali il crocifisso dell’Algardi, il polittico di Santa Devota e i ritratti delle Sante che hanno legato il loro nome a questa chiesa, Santa Francesca Romana e Santa Luisa di Marillac.

Le due ali laterali del complesso, che chiudono ad angolo il magnifico giardino interno, sono adibite da una parte a Casa di Riposo e dall’altra a Ostello per giovani.

La Casa di Riposo è un’istituzione privata di assistenza e beneficenza che ha il nobile scopo di provvedere al ricovero, mantenimento e assistenza di persone anziane, assicurando però agli ospiti un’esistenza ancora attiva e inserita nella vita sociale del quartiere: niente a che vedere quindi con la classica idea dell’ospizio come parcheggio di persone vecchie, in attesa solo di esalare l’ultimo respiro.

La Casa di Riposo è strettamente legata alla chiesa adiacente, poiché entrambe sono state donate alla Fondazione Ospizio costituita, con atto di fondazione del 1 dicembre 1971, dall’erede proprietaria dell’immobile Donna Orietta Doria Pamphilj unitamente al marito Frank Pogson Doria Pamphilj.

Nell’altra ala aprirà invece ad aprile Eitch Borgo Ripa Hostel (www.eitch.com/ripa), una struttura ricettiva che si inserisce in un filone di ospitalità chic, ma a basso costo, denominato "poshtel": un trend europeo nato da qualche anno che unisce il termine anglosassone posh (sofisticato) con la parola hostel.

Eitch Borgo Ripa Hostel dispone di un dormitorio con letti a castello in comune, per un totale di 200 posti letto che si suddividono in due palazzine: una interamente dedicata ad appartamenti “family suite”, l’altra a stanze da quattro, sei e otto persone. I letti di ferro battuto sono molto confortevoli e la privacy è garantita da una tendina oscurante. Il prezzo di 28 € a notte è assolutamente abbordabile anche per una clientela giovane, e per ogni postazione sono previste mensole multi attrezzate con luce da lettura e prese usb.

L'intera struttura è sorvegliata con telecamere di sicurezza a circuito chiuso e dispone di una reception aperta 24 su 24 che offre una selezione di servizi molto apprezzati dai viaggiatori moderni, come cassette di sicurezza, vanity kit, biciclette, navette per l'aeroporto e desk per la prenotazione di biglietti e tour della città.

Insomma un complesso ricettivo/culturale in grado di rendere il quartiere di Trastevere una meta ancora più attraente per turisti italiani ed esteri.

Ugo Dell’Arciprete

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