Presentata un’indagine Nextplora condotta per conto di SiMPeF-Sindacato Medici Pediatri di Famiglia, sulle mamme lombarde

Vaccini: per le mamme lombarde il ruolo del pediatra è fondamentale

  Salute  

Lunedì 10 aprile, nella sede del Sindacato Medici Pediatri di Famiglia (SiMPeF), in piazza Duca D’Aosta 8, angolo via Vitruvio, sono stati presentati i risultati dell’indagine Dottore, voglio vaccinare il mio bambino, effettuata da Nextplora per conto del SiMPeF per valutare cosa e come viene percepito il tema della vaccinazione e il livello di conoscenza sulle modalità di vaccinazione disponibili. I risultati dell’indagine sono stati illustrati da Massimo Nicolini, Managing Director Nextplora S.r.l. e commentati da Rinaldo Missaglia, segretario nazionale e regionale Lombardia del SiMPeF, Luca Brivio, vicesegretario nazionale e regionale Lombardia SiMPeF, e Ezio Finazzi, vicesegretario Nazionale e Regionale Lombardia SiMPeFle, che hanno anche illustrato le proposte elaborate dal Sindacato per sfruttare al meglio la professionalità del pediatra di famiglia ed ottimizzare il sistema delle vaccinazioni, che saranno presentate mercoledì 12 aprile alla Regione Lombardia.

Circa 400 mamme italiane con figli in età pediatrica (92 mamme con figli da 0 a 2 anni e 308 mamme con figli d 3 a 14 anni ) residenti in Lombardia hanno risposto on line ad un questionario, che conteneva, fra le tante, anche le seguenti domande: quanto è importante vaccinare i figli? Ci sono dubbi, ansie o preoccupazioni particolari legate alle vaccinazioni? I recenti casi di meningite hanno influito sul suo giudizio in relazione alle vaccinazioni? Quanto sei soddisfatta del servizio vaccinale?

Secondo quanto risposto dalle 400 mamme la vaccinazione è importante per il 94% delle intervistate, anche se 3 su 4 mostrano qualche preoccupazione verso i vaccini. Il 78%, poi, ritiene il pediatra di famiglia fonte d’informazione credibile e autorevole. Secondo l’indagine, i centri vaccinali sono promossi, ma con molte riserve.

Il primo dato che emerge dall’indagine è l’importanza della vaccinazione: la quasi la totalità del campione, circa il 94%, ritiene importante vaccinare il proprio bambino e, a parte quello per l’influenza stagionale, tutti i vaccini sono considerati utili e fondamentali.

Il secondo dato è il ruolo fondamentale e centrale del pediatra, considerato la prima fonte di informazione sull’argomento vaccini: il 78% delle intervistate lo ha interpellato in materia (si sale all’83% delle mamme dei bambini più piccoli) ed è ritenuta, dal 91% delle madri, la fonte più autorevole sull’argomento.

Il 64% delle intervistate gradirebbe fosse il pediatra di famiglia a vaccinare il proprio figlio e non i centri vaccinali: sarebbero più sicure e tranquille perché il pediatra, conoscendo la storia clinica del bambino, saprebbe scegliere il momento più adatto per la vaccinazione, potrebbe intervenire in maniera più “efficace” in caso di eventuali “effetti collaterali”, sarebbe più comodo, più vicino a casa e con orari più flessibili, con tempi di attesa minori.

Queste risposte inquadrano perfettamente la situazione che si vive in Lombardia, e probabilmente in tutta Italia. - commenta Rinaldo Missaglia, Presidente Simpef - Da un lato registrano le ansie e le preoccupazioni, del tutto ingiustificate, delle madri rispetto alla vaccinazione; dall’altro un impatto negativo con il sistema dei centri vaccinali, in cui viene a mancare il rapporto di fiducia personale con il proprio pediatra: si è considerati, hanno dichiarato le madri, “numeri”; maturano tempi di attesa inaccettabili per l’appuntamento: addirittura più di 1 anno per le vaccinazioni contro la meningite da meningococco B; si riscontrano rigidità eccessive nel cambiare appuntamento, e insoddisfazione sugli orari di apertura, costi e tempi dei servizi.

Circa 3 mamme intervistate su 4 espongono qualche ansia in relazione ai vaccini: la principale preoccupazione è quella degli effetti collaterali (53% delle mamme), seguono l’interferenza negativa con il sistema immunitario (24%), le prime dosi somministrate quando il bambino è troppo piccolo (23%) e troppi vaccini somministrati nello stesso giorno (22%).

Pur considerato efficiente dal 78% delle mamme lombarde (un po’ meno convinte sono le mamme dei bimbi più piccoli in cui la percentuale scende al 72%) il centro vaccinale mostra numerose criticità: il costo del servizio in caso di non gratuità della prestazione, il tempo di attesa al telefono per le prenotazioni (aspetto particolarmente critico per le mamme di bimbi 0-2 anni), il tempo di attesa per avere un appuntamento, gli orari di apertura del centro. Solo in relazione alla prossimità dei centri e alla regolarità della lettera per la convocazione, le mamme si dicono davvero soddisfatte.

I tempi di attesa medi, di 1 anno, per avere un appuntamento per il vaccino contro la meningite da meningococco B. Il 61% delle intervistate indica che non ci sono giustificazioni a un tempo di attesa così lungo; solo 1 mamma su 4 trova normale questa attesa, dato il recente exploit dei casi di meningite.

Siamo ben consci di questa situazione di disagio, che le mamme mostrano - prosegue Missaglia - Non da oggi, peraltro. Sono molti anni che segnaliamo alle Istituzioni, in primis Regione Lombardia, questi aspetti. Nello scorso mese di novembre, abbiamo inoltrato all’Assessorato al welfare e alla Commissione Sanità e politiche sociali del Consiglio regionale un documento contenente numerose proposte per migliorare il servizio, non solo vaccinale.

Finalmente, tuttavia, dopo lunga attesa, qualcosa sembra essersi messo in movimento proprio in questi giorni nei quali l’attenzione della Regione al tema della vaccinazioni sta crescendo. Abbiamo iniziato - conclude Missaglia - un serio dialogo con l’Assessore Giulio Gallera su questi temi, e speriamo che sia possibile arrivare a una soluzione condivisa che possa soddisfare i legittimi desideri delle mamme. D’altronde, i genitori ripongono grande fiducia e aspettativa nel nostro ruolo, tanto che l’81 per cento delle mamme lombarde si ritiene soddisfatta del proprio pediatra di famiglia.

G. S.

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