Oggi, venerdì 17 ottobre 2014, dalle 9.00 alle 13.30, a Milano, in Piazza Cardinal Ferrari 1, presso l’Aula Magna Panzeri del Polo Didattico “W.Albisetti” dell’Istituto G. Pini si svolge il “Vitamina D-Day”, nel corso del quale esperti tratterranno il tema “Vitamina D da riscoprire per i suoi effetti curativi innovativi”

L’evento è organizzato dalla Direzione Scientifica dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e dal Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità e dal Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano nell’ambito delle celebrazioni per i 140 anni dalla fondazione dell’Istituto.

E’ prevista una mattinata di confronto medico-scientifico tra esperti internazionali provenienti da diverse università europee sul tema della Vitamina D. - dice il prof. Pierluigi Meroni, Direttore della Divisione di Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e della Scuola di Specializzazione di Reumatologia dell’Università degli Studi di Milano - L’workshop sarà seguito, nel pomeriggio, da un dibattito pubblico a carattere scientifico, ma anche culturale ed educativo. Intendiamo presentare alla stampa ed alla cittadinanza i dati più recenti sia sul tema della deficienza pandemica della vitamina D e delle sue molteplici ricadute sulla salute pubblica, fino alla scoperta del suo ruolo di fattore nutrizionale di rilevanza in un ampio spettro di patologie neurodegenerative, cardiovascolari e immunitarie. Per troppo tempo si è pensato che tale vitamina potesse dare un contributo solo alle patologie ossee, studi internazionali attuali hanno potuto evidenziare nuove applicazioni e benefici anche in altre problematiche sanitarie e utilizzi farmacologici innovativi.

Storicamente la Vitamina D è stata messa in relazione allo sviluppo del rachitismo agli inizi del secolo ed in seguito a patologie del tessuto osseo di rilevanza sociale quali l’osteoporosi. Studi recenti hanno aperto nuovi orizzonti rivelando un ruolo della Vitamina D in un ampio spettro di patologie su base autoimmune, neurodegenerativa, neoplastica e cardiovascolare e sollevando un suo potenziale nuovo uso farmacologico. Allo stesso tempo un deficit parziale di Vitamina D è risultato essere molto più frequente di quanto si sospettasse inizialmente e strettamente in relazione all’alimentazione ed allo stile di vita. Da questo nasce anche l’esigenza di iniziative educazionali al fine di evitare le cause del deficit. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra i team medico scientifici ed i ricercatori del prof. Pier Luigi Meroni, Dipartimento di Scienze Cliniche e Comunità e del prof. Alberto Panerai, Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, ed, in vista di Expo, intende approfondire il ruolo della Vitamina D nel settore pediatrico, oncologico, neurodegenerativo e immunitario, presentando i risultati delle ultime ricerche europee e internazionali.

In particolare, per quanto riguarda l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, faremo presente quali sono gli aspetti migliorativi delle cure nel settore reumatologico ed ortopedico - spiega il prof. Pierluigi Meroni - La Vitamina D è nota per i suoi effetti sul metabolismo del calcio e del tessuto osseo. Un deficit di Vitamina D è alla base di anomalie ossee con osteoporosi (anche gravi fino ad osteomalacia),debolezza muscolare e fatture. Manifestazioni queste oggetto di cura e ricerca da oltre 140 anni da parte dell’Istituto Gaetano Pini.

La Vitamina D è meccanismo chiave in corso di osteoporosi; patologia emergente particolarmente a carico del sesso femminile per frequenza, per complicanze (fratture patologiche), per costo sociale ed assistenziale. L’Istituto Gaetano Pini è Centro di riferimento a livello nazionale per la diagnosi e la cura dell’osteoporosi e in questo workshop testimonia come la sua interazione costante con l’Università di Milano e altre realtà di ricerca e cura internazionali lo renda un ente ospedaliero che focalizza e aggiorna i professionisti di vari settori medico-scientifici oramai abituati a collaborare trasversalmente per curare il paziente a 360 gradi.

Evidenzieremo tutti gli effetti della Vitamina D - dice il prof Panerai - che non si limitano solo al tessuto osseo, in quanto diversi tipi di cellule hanno recettori specifici per tale vitamina e i suoi metaboliti sono in grado direttamente o indirettamente di controllare più di duecento geni che sono in relazione alla proliferazione, differenziazione ed apoptosi (morte programmata) sia in tessuti normali sia in tessuti cancerosi.

Nel tessuto muscolare un deficit di Vitamina D condiziona una debolezza muscolare a sua volta condizione aggravante il rischio di cadute, un difetto relativo o assoluto di Vitamina D è stato posto in relazione a tipi diversi di neoplasie: linfoma di Hodgkin, colon, pancreas, prostata, ovaio, mammella. Analogamente un difetto di Vitamina D è stato associato ad un aumentato rischio di malattie autoimmuni quali: sclerosi multipla, artrite reumatoide, diabete mellito di tipo I.

Studi recenti hanno confermato come la Vitamina D riesca a modulare le risposte immuni. - sottolinea il prof. Meroni - Altre patologie messe in relazione alla Vitamina D sono malattie cardiovascolari, depressione, schizofrenia, malattie intestinali e infiammatorie.

L’evento è collegato ai temi EXPO in quanto la Vitamina D non proviene solo dall’esposizione al sole, ma anche da una dieta che abbia ad esempio una corretta assunzione di pesce (es. olio di fegato di merluzzo), latticini e derivati, rosso d’uovo. La dieta mediterranea è quella che fornisce meglio l’apporto adeguato di vitamina D al nostro organismo. Dai dati recenti le popolazioni del Nord Europa sono a maggior rischio di deficit relativi od assoluti per tale vitamina sia per la tipologia della dieta sia per la minore esposizione ai raggi solari. Nel corso della mattinata saranno presentati anche i risultati di studi che evidenziano l’utilizzo di questa vitamina come farmaco e le nuove linee guida della ricerca in tal senso.