FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 8, 28 giugno 2006
Cultura e Spettacoli, Mostre e Musei
Estate fotografia a Milano: Palazzo Reale/Pac/ Castello Sforzesco
Torna, alla sua terza edizione, Estate Fotografia Milano, lââŹâ˘appuntamento con la grande fotografia promosso dallââŹâ˘Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con Federico Motta Editore e Contrasto.
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Estate Fotografia Milano 2006 propone, questâanno, una novitĂ legata alle sedi: alle due mostre di Palazzo Reale, Superstar. 99 miti del â900, organizzata con Federico Motta Editore, e I piaceri dellâocchio. Fotografie di Marc Riboud, realizzata con Contrasto, si aggiungono altre due esposizioni: Ex Fabrica. IdentitĂ e mutamenti ai confini della metropoli, al Castello Sforzesco, e Off Broadway, in collaborazione con Contrasto, al Pac. Palazzo Reale Superstar. 99 miti del â900. Curata da Ugo Volli e realizzata in collaborazione con lâagenzia dâimmagini Corbis, la mostra mette in luce novantanove miti del Novecento: personalitĂ che hanno portato all´immaginario collettivo un segno forte, un contenuto, un modo d´essere, positivo o negativo che sia, capace di risuonare ed emozionare. Dai miti del potere, come Rockefeller e Bill Gates, allâironia di Totò e Charlie Chaplin; dalla santitĂ di Madre Teresa di Calcutta e del Dalai Lama alla carica seduttiva di Marilyn Monroe e Sean Connery; dal genio di Federico Fellini e Hemingway ai miti della sregolatezza, come Albert Einstein e Valentino Rossi, âSuperstarâ propone unâaffascinante panoramica delle icone del XX secolo. I piaceri dellâocchio. fotografie di marc riboud. La mostra rende omaggio allo sguardo e alla poetica di Marc Riboud, fotografo Magnum, e ripercorre, in una scelta di circa 120 fotografie, i momenti decisivi della carriera di un grande maestro dello scorso e del nostro secolo. Dai primi memorabili scatti parigini â come il pittore che, in bilico nel vuoto, dipingeva la Tour Eiffel - fino allâOriente, ai ritratti delle grandi personalitĂ , alle foto del â68 a Washington. Tutta la sua carriera, ancora non conclusa, è testimoniata in questa mostra che si chiude con un gruppo di foto a colori: gli ultimi esperimenti fotografici di un maestro del Novecento. La mostra arriva a Milano dopo il successo riscosso alla Maison EuropĂŠenne de la Photographie di Parigi. Pac.OFF BROADWAY. La mostra, per la prima volta in Italia dopo le tappe di New York, nella 60 Mercer Gallery, durante la scorsa edizione dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles e a Berlino, alla Leica e Rheinland-pfalz presenta il quartiere di newyorkese Broadway dove si ritrovano i quattro giovani fotografi di Magnum, Alex Majoli, Paolo Pellegrin, Thomas Dworzak e Ilkka Uimonen, impegnati ognuno a raccontare in un modo diverso la propria realtĂ . Off Bradway diviene, attraverso lâobbiettivo, un punto di osservazione privilegiato, non un modo laterale di guardare i conflitti, il paesaggio urbano, le calamitĂ naturali. I quattro fotografi uniscono le forze e mischiano gli sguardi dando vita, per la prima volta, a una mostra che rispecchia questa nuova visione fotografica; unâesposizione diversa nellâimpostazione e nel contenuto, per scoprire sequenze di foto e reportage di guerra (Iraq, Palestina, Afghanistan, Cecenia, Etiopia e Kosovo) accanto a brandelli e frammenti dâimmagini raccolti in giro per il mondo. Le foto, accompagnate da un commento musicale realizzato per lâoccasione dal musicista Fabio Barovero, si rincorrono, si parlano da uno schermo allâaltro e raccontano, se non proprio un âmondo nuovoâ, senzâaltro un nuovo modo di guardarlo e di appartenervi. Castello Sforzesco. Ex fabrica.Identitaâ e mutamenti ai confini della metropoli. La mostra, realizzata dal Civico Archivio Fotografico di Milano, incontra e si fonde con le intenzioni e i progetti autonomi di tre fotografi, Giampietro Agostini, Francesco Giusti, Tancredi Mangano, che indagano le aree industriali della cintura nord di Milano: Sesto S. Giovanni, Pero, Bovisa. Aree forti, in un passato recente, di identitĂ e di storia, grazie alla presenza delle grandi industrie del ferro, dellâacciaio e della gomma che hanno qualificato Milano come cittĂ industriale e operaia. Oggi zone aperte in profonda trasformazione, specchio dei mutamenti economici, sociali e culturali che hanno investito la stessa nozione di cittĂ . Luoghi in cui, dallâidentitĂ âforteâ della fabbrica si passa a quella âdeboleâ dellâimmigrazione clandestina, respinta ai margini della cittĂ . Terre di confine, luoghi di tensioni e cambiamenti accelerati, in cui sperimentare le stesse possibilitĂ della fotografia di farsi strumento critico e interpretativo. |
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