Il film, premio per la miglior sceneggiatura a Cannes, sarà nelle sale cinematografiche il 19 settembre distribuito dalla Lucky Red

Il matrimonio di Lorna (Le silence de Lorna)

  Cultura e Spettacoli  

Lorna (la bella e brava Arta Dobroshi), una giovane immigrata albanese a Liegi, che vorrebbe ottenere la cittadinanza belga per poter coronare i suoi sogni d´amore, si affida al malavitoso Fabio (Fabrizio Rongione), che le procura un matrimonio il tossicodipendente Claudy (Jérémie Renier). I due debbono convivere per rispondere ad eventuali controlli delle autorità belghe. Lorna vorrebbe aprire un bar con il suo fidanzato Sokol (Alban Ukaj) che fa il pendolare da una frontiera all´altra. Per ottenere la somma necessaria da Fabio deve però ottenere un rapido divorzio da Claudy e sposarsi di nuovo: questa volta il matrimonio dovrebbe avvenire con un mafioso russo che ha bisogno della cittadinanza belga. Siccome le procedure sono lunghe e lente Fabio elimina Claudy con un´overdose. Lorna mantiene il silenzio ma c´è qualcosa di nuovo nella sua vita …

Il rapporto con Claudy, infatti, aveva già assunto una nuova luce quando quest’ultimo decide di smettere di drogarsi e coinvolge, emotivamente e fisicamente, sua “moglie”, alla quale si appella e si aggrappa cercando una solidarietà umana che non lascia impassibile Lorna. L’eredità che viene data a Lorna, quando si denuda spogliandosi della falsità, avviene in un concepimento mistico: Claudy le inocula solidarietà, umanità, verità. Lorna riesce, quindi, a guardare il mondo con nuovi occhi, a riconoscere chiaramente il vero dal falso: ha voglia di raccontare tutto e condividere l’orrore di cui è stata partecipe, ma questo la porterà a perdere tutto. Da una squallida realtà fatta di gente spietata e meschina, emerge improvvisa l’apertura alla vita, alla verità, all’amore del prossimo.

I due fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne, già vincitori di ben due Palme d´oro con Rosetta e L´enfant, che hanno scritto e diretto il film, analizzano il grave problema dell´immigrazione, legalizzata attraverso percorsi illegali, come i cosiddetti matrimoni bianchi, piaga sociale non solo belga, lasciandosi andare con maggiore disponibilità a un´indagine sui sentimenti venata da un accenno di patetismo.In questo film c’è più trama, rispetto ai precedenti, e qualche colpo di scena. Lorna è l’eroina, ma i personaggi che le ruotano intorno non sono affatto secondari, anche se un po’ alla volta escono tutti di scena. La camera a mano in questa occasione è molto meno mobile, le riprese si addolciscono, con fluidi movimenti macchina, sempre incentrati sulla protagonista, ma non ossessivamente incalzanti ... Il formato non è più del super 16 mm, ma del 35 mm.

 

E’ un film assolutamente da non perdere ….

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