Il film, scritto e diretto dai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, sarà nelle sale dal 20 maggio 2011

Il ragazzo con la bicicletta (Le gamin au velo)

  Cultura e Spettacoli  

Il film Il ragazzo con la bicicletta, presentato al 64simo Festival di Cannes, è una favola moderna dei fratelli Dardenne, che hanno già vinto, a Cannes, due Palme d’oro con Rosetta (1999) e L'enfant (2005).

Il protagonista del film è l’undicenne Cyril (l’esordiente Thomas Doret) alla ricerca del padre, che lo ha lasciato in un centro di accoglienza per l’infanzia. Il bambino non se ne vuole fare una ragione (dispetti, scatti d’ira). Cyril non fa altro che correre e pedalare, con energia, alla ricerca di una libertà interiore, tra i “boschi” della banlieue belga e cercare, disperatamente, un appiglio legandosi ad amicizie sbagliate, che lo porteranno a compiere azioni illegali pur di trovare quell’affetto che pensava fosse naturale dal genitore.

Un giorno, però, si imbatte in Samantha (Cécile de France), la fata turchina del film, che ha un negozio da parrucchiera, che non rinuncia ad aiutarlo anche quando lui la ferisce con un coltello, che lo accudisce ed accetta di tenerlo durante i fine settimana.

Samantha vuole cercare di calmare e di rasserenare questo ragazzino irascibile che sulla sua strada incontrerà dei cattivi, come nelle migliori favole. - racconta Luc - Cyril è una sorta di Pinocchio e di Cappuccetto Rosso.

Cécile de France è straordinaria, illumina le scene con i suoi gesti ed il suo corpo ed interpreta molto bene il suo personaggio: una donna che si prende cura di un orfano senza chiedersi il perché.

L’essenzialità della trama ci permette di andare all’essenza delle cose e ci regala una inaspettata e inedita complessità narrativa. Il film va visto come un viaggio, anche di natura emotiva – dicono i due registi belgi - e l’elemento musicale – mai presente nei precedenti lavori del duo - rappresenta un modo per attenuare la rabbia e la voglia di ribellione verso la società espressa da Cyril. Abbiamo voluto narrare anche di un mondo duro, dominato dall’egoismo - precisano i registi - dove però mettiamo in scena la generosità.

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