Sebastiano Brandolini, Diego Caramma, Stefano Casciani, Helen Castle, Valentina Croci, Anna Giorgi, Fulvio Irace, Luca Molinari, Luigi Prestinenza Pugliesi hanno presentato il volume dal titolo “Italy a new Architectural Landscape”.
Curata da Luigi Prestinenza Pugliesi la monografia è interamente dedicata all’architettura italiana.
Il numero di maggio/giugno di AD è diviso in tre sezioni.
Nella prima sono presentati i tre architetti che in questo momento sono più noti e che sono diventati dei modelli di riferimento per molti loro colleghi: Renzo Piano per l´uso umanizzato della tecnologia, Massimiliano Fuksas per l´energia del gesto progettuale, Antonio Citterio per l´eleganza proveniente da una lunga esperienza di designer.
Nella seconda sezione vi sono cinque architetti della generazione di mezzo che si caratterizzano per la capacità di declinare ricerche originali: Stefano Boeri per l´attenzione all´architettura come suscitatrice di eventi; Mario Cucinella per la dimensione ecologica, ABDR per l´attenzione al tema della complessità, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo per la capacità di reinventare poeticamente temi legati al contesto, Italo Rota per l´approccio duchampiano e post pop.
Nella terza area vi sono infine architetti ancora giovani (in Italia un architetto è giovane sin oltre i quaranta anni) e di sicuro avvenire. Come vedranno i lettori ve ne sono molti. Segno che la situazione è promettente e ci consente di nutrire un certo ottimismo per il futuro dell’architettura italiana.
Alla realizzazione del numero hanno contribuito con i loro scritti i critici Anna Baldini, Sebastiano Brandolini, Diego Caramma, Stefano Casciani, Valentina Croci, Anna Giorgi, Hans Ibelings, Fulvio Irace, Massimo Locci, Valerio Paolo Mosco, Bill Menking, Luca Molinari, Pino Scagliore.
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