Uno psicologo tra i banchi: racconto a fumetti per prevenire i disagi dei giovani

26 settembre 2013


“Uno psicologo tra i banchi” è il titolo del fumetto realizzato dall’Ordine Psicologi della Lombardia - con una tiratura di 60mila copie – che spiega come sia possibile prevenire e combattere disagi giovanili diffusi quali anoressia-bulimia e bullismo che, talvolta, se non trattati in tempo, possono avere esiti drammatici, come sempre più spesso raccontano le cronache quotidiane.

Il soggetto e i testi del fumetto sono stati curati dallo psicologo Paolo Campanini, i disegni sono dell’illustratore Giuseppe Candita, mentre la colorazione è di Spartaco Lombardo. SLa supervisione è di Mauro Grimoldi, presidente Ordine Psicologi della Lombardia.

Il fumetto viene distribuito, in questi giorni, nelle scuole Superiori milanesi a cura dell’Assessorato alle Politiche sociali e Cultura della salute del Comune di Milano.

L’iniziativa, prevista nel Protocollo d’intesa siglato dai due enti a inizio 2013, si inserisce nell’accordo per sviluppare progetti di “Psicologia sostenibile” a favore dei cittadini milanesi.

La storia che viene proposta agli studenti milanesi è quella di Anna e Ricky, due adolescenti compagni di classe, entrambi con problemi che influiscono sull’attività scolastica e i rapporti con gli amici. Anna soffre di disturbi alimentari: di notte si abbuffa di cibo davanti al frigorifero e poi corre in bagno a vomitare. Per lei è difficile interpretare il proprio ruolo a scuola e nella società ed ha un rapporto problematico con il cibo e con il proprio corpo. Ricky è preda di una rabbia che non riesce a controllare e che sfoga impennando con la moto, mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei compagni, con i quali ha rapporti difficili e bruschi. Non riesce a capire da solo come deve comportarsi. I due saranno convinti da insegnanti e amici a parlare con la psicologa presente nel loro istituto, una professionista disponibile e autorizzata all’intervento psicologico all’interno della scuola. Con lei affrontano i problemi e insieme, nell’assoluto rispetto del segreto professionale, migliorano sensibilmente la loro situazione.

Il nostro scopo – ha affermato Mauro Grimoldi, presidente dell’Ordine Psicologi della Lombardia – è quello di prevenire il disagio informando direttamente i ragazzi sulla presenza e la disponibilità a scuola di un professionista qualificato, come è lo psicologo, in grado di aiutarli e di non lasciarli da soli nei momenti di difficoltà. L’adolescenza è un tempo in cui si annidano oggi insidie sconosciute alle precedenti generazioni. La scuola non è più solo il luogo dove si impara ma anche dove si vive e si cresce. Quindi, basta poco ad intervenire presto su piccole ‘ferite’, mentre aspettando domani si potrebbe scoprire che non è più possibile e che il problema è sfuggito di mano. Lo psicologo - sottolinea Grimoldi - non cura i matti: in Europa, l’istituzione che si avvale maggiormente della consulenza di psicologi è proprio la scuola, luogo principale in cui si fa prevenzione e cultura della salute. In Italia, purtroppo, tale prevenzione è considerata spesso non indispensabile, alla stregua di una spesa accessoria. Infatti, non c’è ancora una legge, come invece esiste in ben 22 Paesi dell’Unione europea, che istituisca obbligatoriamente lo psicologo nelle scuole, per cui la sua presenza è lasciata alla sensibilità e disponibilità dei dirigenti scolastici. A Milano, per fortuna, tale collaborazione è molto ben avviata con la presenza dello psicologo in numerosi istituti: auspichiamo che questa situazione sia di esempio e porti miglioramenti nel resto della Regione Lombardia e nell’intero Paese, anche grazie a questa nostra iniziativa con il Comune di Milano.

Info: www.opl.it.