POVERI MA RICCHI - Mogli e buoi (e supplì) dei paesi tuoi

16/12/2016


Non si può certo dire che lo spunto del film POVERI MA RICCHI sia qualcosa di originale, se consideriamo che il succo del discorso è lo stesso della favola “Il topo di città e il topo di campagna” scritta da Esopo circa 2600 anni fa!

Nel film i topi di campagna sono i Tucci, una famiglia povera di un piccolo paese del Lazio. Padre (Christian De Sica), madre (Lucia Ocone), una figlia vanitosa e un figlio genio, costretto a fingersi idiota per stare al passo con la famiglia. Con loro vivono anche il cognato (Enrico Brignano), botanico ma nullafacente, e la nonna (Anna Mazzamauro), patita di serie TV.

Un giorno accade qualcosa di completamente inaspettato: i Tucci vincono alla lotteria cento milioni di euro. Sull’onda dell’emozione decidono di mantenere segreta la vincita, ma, come spesso succede in questi casi, una parola di troppo scappa dalla bocca del capofamiglia e ai Tucci rimane soltanto una soluzione, prima di essere perseguitati da sedicenti amici e conoscenti: scappare. Nel bel mezzo della notte fanno le valigie e partono. Destinazione: Milano. La città che la signora Tucci sognava da ragazza prima di sposarsi.

L’avventura milanese si snoda secondo i più classici canoni dei “cafoni arricchiti”, già messi alla berlina da Alberto Sordi e dal ragionier Fantozzi: i Tucci si installano nel più elegante e costoso albergo di Milano, dando prova ad ogni piè sospinto di come i soldi non possano nascondere la “burinaggine” delle origini.

Mentre il resto della famiglia passa il suo tempo a spendere e spandere, Marcello, il cognato, conosce la giovane Valentina (Lodovica Comello), cameriera nello stesso albergo, e in preda al colpo di fulmine cerca di assecondare la ragazza nel suo disprezzo per i ricchi, fingendosi povero e adattandosi a fare il lavapiatti nello stesso albergo, con le prevedibili gag alla Fregoli quando deve alternarsi velocemente nei due ruoli.

Dopo aver rischiato di finire in bancarotta per i troppi sprechi e per truffe finanziarie, i Tucci tornano tutti insieme al loro paesello e alle grandi mangiate di supplì, passione che non li aveva abbandonati neanche nella lussuosa vita milanese.

Poveri Ma Ricchi offre un’ora e mezzo di piacevole divertimento, adatto a tutta la famiglia per passare un pomeriggio dei giorni di festa, senza pretese intellettuali. La parabola dei Tucci vorrebbe infatti dimostrare che essere ricchi, oggi, è diventata una gran scocciatura, perché i tempi sono cambiati; i ricchi di oggi non sono più come quelli di una volta. Oggi sono tutti low profile, mangiano poco o niente, sono ecologisti, fanno beneficenza, si tengono in forma, vanno in giro con biciclette o macchinette elettriche.

C’è da dubitare che queste conclusioni siano condivise da quella fascia di popolazione italiana che purtroppo, come ci dicono le statistiche, scende sempre più numerosa sotto la soglia della povertà.

Il film, diretto da Fausto Brizzi, è interpretato da Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro, Ubaldo Pantani. È in sala dal 15 dicembre.

Ugo Dell’Arciprete