Omicidio all’italiana, scritto, diretto ed interpretato da Maccio Capatonda

25/02/2017


Da giovedì 2 marzo, prodotto da Lotus Production e distribuito da Medusa Film, sarà nelle sale cinematografiche “Omicidio all’italiana”, il nuovo film dell'ex Youtuber Maccio Capatonda, nome d'arte di Marcello Macchia, che, per il cinema, ha già diretto “Italiano medio”.

La commedia racconta ciò che avviene ad Acitrullo, un microscopico paese dell'Appennino abruzzese, in provincia di Campobasso, progressivamente abbandonato dai paesani, (nella realtà si tratta del paese di Corvara, abbandonato dopo il terremoto degli anni Trenta), dove la morte della contessa Ugalda Martirio In Cazzati attira la trasmissione “Chi l'acciso?” e turisti.

La morte per soffocamento della contessa con il Babbacchione, il dolce tipico del luogo, e la sua trasformazione in un assassinio (il corpo è, assurdamente, trafitto da dodici coltelli da tavola), rappresenta, infatti, per il sindaco Piero Peluria (Maccio Capatonda, che, nel film interpreta anche Filippo Bello, il politico dallo slogan facile, ed Eugenio Normale, il padre di famiglia, dedita al turismo dell’orrore) ed il suo vice e fratello (Herbert Ballerina), l’occasione per far uscire il paesino dall'anonimato ed attirare l’attenzione dei media e del pubblico su Acitrullo, favorendone, così, la rinascita economica ...

Oltre alle forze dell'ordine, infatti, arrivano sul posto anche i giornalisti e la troupe del famigerato programma televisivo "Chi l'acciso?", condotto dall'anchor di punta Donatella Spruzzone (Sabrina Ferilli, che è un mix di Barbara D’Urso, Federica Sciarelli e Bruno Vespa con i suoi modellini in scala della scena del delitto). Grazie alla trasmissione e all'astuzia del sindaco, Acitrullo diventa subito famosa come e ancor più di Avitrana, Cogne, Garlasco o l’isola del Giglio.

Il film racconta, dunque, la morbosa passione degli italiani per i fatti di cronaca nera nello stesso modo in cui si appassionano alle fiction o alle soap. Non mancano, nel corso della commedia, scene relative alla mania per i selfies, alla fiducia cieca nelle informazioni trovate su internet, allo sciacallaggio dei tour operator che organizzano visite guidate neii luoghi resi famosi dai casi di cronaca nera …

Il film è da vedere …