Motore Sanità: i farmaci utilizzabili per il trattamento della malattia COVID-19

29/04/2020


Motore Sanità (www.motoresanita.it) ha raccolto le informazioni arrivate dai medici che hanno fatto esperienza sul COVID 19 ed hanno descritto un preciso decorso della malattia in 3 fasi distinte: virale, mista e infiammatoria.

La fase iniziale è quella “Virale” - Durante questa fase il virus si moltiplica nelle cellule dell’ospite e crea diversi sintomi come malessere generale, febbre e tosse. Se si riesce a bloccare la malattia in questa fase il decorso è assolutamente benigno. Fatto salva la circostanza in cui il paziente addirittura può attraversare questa fase anche senza sintomi e conseguenze di alcun tipo (asintomatici o paucisintomatici). In questa fase le terapie tendono a contenere la crescita virale fino all’inizio della seconda.

La seconda fase è quella “Mista”- In questa fase, oltre agli effetti diretti del virus sull’ospite, iniziano a manifestarsi anche gli effetti indotti dalla risposta immunitaria dell’ospite stesso. In questa fase, infatti, la malattia si sta diffondendo nell’ospite causando diverse conseguenze a livello polmonare, fra cui alterazioni di morfologia e funzionamento, con sintomi di polmonite che può successivamente aggravarsi dando inizio alla terza fase.

La terza fase, infine, è quella “Infiammatoria” - Questa fase può evolvere verso una situazione grave dominata da una violenta infiammazione immunitaria dovuta alle molte citochine pro-infiammatorie prodotte dal paziente stesso (per questo definita tempesta citochinica), che determina le conseguenze più pericolose. A questo punto i danni a livello polmonare locale e quelli a livello sistemico diventano importanti, con problemi di trombosi diffusa dei piccoli vasi arteriosi e venosi e lesioni polmonari permanenti (fibrosi polmonare), che possono portare alla morte il paziente in breve tempo.

Nella seconda fase e nella terza fase le scelte terapeutiche tendono a contenere l’infiammazione violenta e le sue conseguenze.

Proprio perché, nelle fasi iniziali della pandemia, non era nota questa evoluzione, si può ben comprendere come mai molti pareri fossero discordanti sugli effetti osservati delle diverse terapie.

L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), pur comprendendo lo stato di emergenza, ha chiesto e chiede estrema prudenza in attesa dei risultati degli studi, che, a breve, potrebbero portare evidenze e maggiori certezze.

Per questo l’Agenzia italiana del farmaco ha aperto una sessione dedicata a fornire indicazioni sulle terapie attualmente impiegate al di fuori delle sperimentazioni e commercializzate per altre indicazioni, fornendo i dati disponibili su prove di efficacia e sicurezza. E per fare chiarezza, attraverso la sua Commissione Tecnico Scientifica, ha predisposto delle schede di sintesi che riportano in modo chiaro tutto ciò che si deve sapere sulle terapie COVID 19. Nello stesso formato, l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha individuato anche i farmaci per cui è bene che l’utilizzo rimanga all’interno di sperimentazioni cliniche controllate: (www.aifa.gov.it/aggiornamento-sui-farmaci-utilizzabili-per-il-trattamento-della-malattiacovid19).

In attesa di farmaci specifici antivirali, che, quando ci saranno, saranno la vera cura per COVID-19, riportiamo questa breve sintesi di esperienze empiriche emerse dalla pratica clinica internazionale, sulle terapie attualmente disponibili:

1. Clorochina ed Idrossiclorochina - Sono utilizzabili sia nei pazienti ospedalizzati, sia in quelli in isolamento domiciliare: negli studi di laboratorio essi hanno dimostrato di possedere un’attività contro i coronavirus che sembra confermarsi ampiamente nell’attuale impiego empirico. Fondamentale la prescrizione in base alle indicazioni del medico e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco.

2. Paracetamolo - Può essere utilizzato per il controllo della temperatura corporea. In caso di intolleranza all’uso di antinfiammatori (esempio: ibuprofene, Ketoprofene o altri) è da utilizzare alla dose minima efficace per il periodo più breve possibile. Fondamentale, anche in questo caso, la prescrizione in base alle indicazioni del medico e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco.

3. Eparine a basso peso molecolare - Possono essere utilizzate per la profilassi del tromboembolismo venoso per tutti i pazienti a rischio tromboembolico con COVID-19 (in particolare se immobilizzati in terapia intensiva o anziani allettati). Fondamentale sempre la prescrizione in base alle indicazioni del medico e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco.

4. Corticosteroidi (metilprednisolone) - Deve essere utilizzato solo in pazienti con sintomi da deficit surrenale o in condizioni cliniche selezionate (in fase 2° o 3°). Fondamentale, naturalmente, la prescrizione in base alle indicazioni del medico e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco.

5. Antibiotici (betalattamici) - Sono da utilizzare solo nei casi in cui vi sia una sovrainfezione batterica accertata, che non è infrequente (polmonite da pneumococco o stafilococco). Fondamentale la prescrizione in base alle indicazioni del medico e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco.

6. Antivirali disponibili (lopinavir/ritonavir, darunavir/ritonavir o darunavir/cobicistat) - Questi non sembrano dare risultati allo stato attuale anche se questo potrebbe dipendere dal fatto che, ad oggi, sono stati utilizzati forse in fase troppo avanzata di malattia. Comunque gravati da importanti eventi avversi. Fondamentale la prescrizione in base alle indicazioni del medico specialista e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco.

7. Farmaci biologici ad azione anti-infiammatoria (Tocilizumab, Sarilumab, Anakirna, Emapalumab) - Questi farmaci sono indicati in un trattamento precoce di pazienti con in fase 2-3 (attenta valutazione di persistenza infiammatoria nei pazienti in ventilazione meccanica o infezioni non controllate). Sono farmaci ad utilizzo ospedaliero, quindi, la prescrizione avviene solo in base alle indicazioni del medico e delle avvertenze della scheda tecnica del farmaco. Nel caso non si possa disporre di Tocilizumab nella formulazione endovenosa, è possibile utilizzare la formulazione sottocute seppure con poca esperienza d’impiego ad oggi.

8. Colchicina - Le sperimentazioni su un possibile utilizzo di questo farmaco sono partite solo da pochi giorni.

9. Anticorpi monoclonali - Le sperimentazioni su un loro possibile utilizzo sono partite con molte aspettative.

Queste le sperimentazioni in corso, autorizzate da AIFA:

22/04/2020 - BARCIVID - Studio sull’utilizzo di baricitinib

22/04/2020 - INHIXACOVID - Studio sull’utilizzo di enoxaparina

20/04/2020 - ColCOVID - Studio sull’utilizzo di colchicina

11/04/2020 - COLVID-19 - Studio randomizzato sull’utilizzo di colchicina

08/04/2020 - Hydro-Stop - somministrazione precoce di idrossiclorochina - ASUR-AV5 Ascoli Piceno

30/03/2020 - Tocilizumab 2020-001154-22 (tocilizumab) - F. Hoffmann-La Roche Ltd. -

27/03/2020 - RCT-TCZ-COVID-19 (tocilizumab) - AUSL - IRCSS di Reggio Emilia

26/03/2020 - Sarilumab COVID-19 (sarilumab) - Sanofi-Aventis Recherche & Développement

25/03/2020 - Sobi.IMMUNO-101 (emapalumab/ anakinra) - SOBI

22/03/2020 - TOCIVID-19 (tocilizumab) - Istituto Nazionale Tumori, IRCSS, Fondazione G. Pascale di Napoli

11/03/2020 - GS-US-540-5773 (remdesivir) - Gilead

11/03/2020 - GS-US-540-5774 (remdesivir) - Gilead