TheFork: un’indagine su dubbi e timori di utenti ed esercenti

19/05/2020


E’ in corso la fase 2 dell’emergenza sanitaria da COVID 19, che prevede anche la riapertura dei ristoranti. Ma ... locali ed utenti sono pronti per la riapertura?

TheFork, brand di Tripadvisor, la principale applicazione per la prenotazione online dei ristoranti a livello globale, che mette in contatto utenti e ristoranti, permettendo ai primi di cercare e prenotare il tavolo online e ai secondi di aumentare le prenotazioni e la fedeltà dei clienti. ha indagato le attese di utenti e imprenditori del settore rispetto alla ripresa del servizio in sala.

La ricerca voluta da TheFork è stata somministrata attraverso Surveymonkey ed ha coinvolto un campione di 1.500 utenti e 285 ristoranti partner di TheFork.

In Italia, lo studio di TheFork dipinge un quadro in chiaroscuro per quanto riguarda gli utenti, che sono divisi tra il desiderio di uscire e le preoccupazioni legate al contagio.

Rispetto alla futura frequenza dei pasti fuori casa, le opinioni del campione si spaccano, infatti, in due.

A livello nazionale, il 36% prevede di recarsi al ristorante di più o tanto quanto nell’era pre-COVID19, mentre il 57% pensa di ridurre o annullare le occasioni di consumo out of home. Vi sono, inoltre, alcune differenze a livello regionale: sono timorosi soprattutto al sud e nelle isole e, ad esempio, in Campania il 69% dei rispondenti andrà poco o per niente al ristorante, mentre c’è più desiderio di uscire nel centro e nel nord, specie in Emilia Romagna, Lazio e Lombardia (il 36-38% andrà fuori come o più spesso di prima).

Interessanti sono anche i fattori che incideranno sulla scelta.

Il 43% degli intervistati da TheFork individua nella paura del contagio il freno principale all’esperienza ristorativa, mentre il 27% degli utenti teme che le disposizioni di sicurezza la rendano meno godibile. Per il 66% del campione, comunque, esse sono una condizione fondamentale per tornare a frequentare i locali.

Secondo l'indagine, tra i fattori incentivanti, figurano i servizi digitali, come quelli erogati da TheFork: la comunicazione online delle misure di prevenzione messe in campo dal ristorante, che il 57% degli utenti trova molto rassicurante; la possibilità di prenotare tavoli all’aperto (56%); eventuali recensioni dedicate alle norme anti-COVID (33,6%); la digitalizzazione di alcune operazioni per minimizzare i contatti umani, come, ad esempio, la possibilità di ordinare e pagare direttamente da app.

Infine, la maggioranza degli utenti ha risposto che tornerà al ristorante entro 3 mesi dalla riapertura (86%), prestando leggermente più attenzione al conto poiché per il 45% degli intervistati l’emergenza sanitaria ha inciso sulla disponibilità economica.

Contemporaneamente si prevede una persistenza della consegna a domicilio e dell’asporto. Nel primo caso, se prima della quarantena il 33,4% degli intervistati se ne serviva circa una volta alla settimana, oggi questo numero è salito al 41,3% e il 58% pensa di continuare con lo stesso ritmo nel prossimo futuro. Quanto all’asporto, possibile dallo scorso 4 maggio, il 33% prevede di sfruttarlo una volta ogni sette giorni, mentre prima dell’isolamento sociale ad adoperarlo con questa frequenza era solo il 27%.

La maggioranza dei ristoranti intervistati da TheFork ha optato nel picco dell’emergenza per la chiusura, ma il 67% intende riaprire il servizio in sala non appena sarà possibile per legge e si ritiene in grado di rispettare la distanza di sicurezza tra i tavoli e, se necessario, di ridurre il numero di coperti. Il 21% dei ristoranti considerati nello studio prevede di compensare la limitata capienza per servizio in sala aumentando le ore di attività per consentire una maggiore turnazione dei tavoli. Quanto ai prezzi, il 55% degli esercenti intervistati punta a mantenerli stabili, ma si pensa già a meccanismi incentivanti come l’introduzione di piatti più economici in carta (76%), i menù degustazione con prezzi ridotti (80%) o ancora bibite e dessert in omaggio (52%). Infine, chi lo ha già fatto finora, continuerà nella maggior parte dei casi a fornire la consegna a domicilio e l’asporto, ma non ci si aspetta nelle prossime fasi un’impennata degli ordini.

L’Italia, insieme alla Spagna e al Portogallo è tra i Paesi più cauti sulla riapertura: negli altri principali mercati in cui opera TheFork, infatti, gli utenti si dicono pronti a tornare a mangiare fuori con la stessa frequenza che in passato e affermano che lo faranno per lo più entro un mese dalla riapertura dei ristoranti.

Il principale freno resta per tutti la preoccupazione per la sicurezza sanitaria e, infatti, rispettare le misure di contenimento è considerato molto importante o essenziale dal 70% al 90% dei rispondenti a livello globale.

Sul fronte del budget a disposizione dei consumatori, particolarmente in Italia e in Spagna, si presterà una maggiore attenzione al portafoglio, mentre l’intenzione di spesa per i pasti fuori casa resta immutata nel resto dei mercati analizzati.