Un nuovo straordinario evento dedicato a Caravaggio, nella sua terra di origine, chiude le celebrazioni per il quarto centenario della morte del maestro lombardo.


Nell’esposizione virtuale Caravaggio. Una mostra impossibile, allestita a Milano, al Palazzo della Ragione, dal 10 novembre 2010 al 13 febbraio 2011 si potranno ammirare tutte le opere di Michelangelo Merisi (1571–1610). A più di mezzo secolo di distanza dalla celebre rassegna milanese dedicata a Caravaggio, nel 1951, a cura di Roberto Longhi, Milano rende nuovamente omaggio all’artista con una mostra ancora più esaustiva.


Promossa dal Comune di Milano, assieme alla Rai Radiotelevisione Italiana, e prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Palazzo della Ragione, la Mostra impossibile del Caravaggio raccoglie 65 capolavori - l’intero corpus delle opere di Michelangelo Merisi, nessuna esclusa e comprese alcune attribuite – riprodotti ad altissima definizione e disposti lungo un itinerario cronologico. Un viaggio “impossibile” tra dipinti disseminati nei musei, nelle chiese e nelle collezioni private di tutto il mondo, che diventa realtà nell’era della riproducibilità digitale dell’opera d’arte.


Un Caravaggio impossibile ma probabile, con una premessa: non c´è cultura senza educazione. Questo è il senso del progetto. - spiega l´assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - L´arte antica ha bisogno di futuro e questo Caravaggio virtuale ha qualcosa di molto reale: la possibilità di conoscere la bellezza dell´arte attraverso la tecnologia, con il sorprendente risultato di riuscire a vedere tutte le opere di Caravaggio in un unico spazio scenico.


Grazie a questo progetto, ideato e curato da Renato Parascandolo, realizzato dalla Rai in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e con un comitato scientifico composto da Ferdinando Bologna e Claudio Strinati, le opere di Caravaggio conservate in venticinque città del mondo, da Parigi a San Pietroburgo, da New York a Princeton, da Dublino a Vienna, da Roma a Napoli, Firenze, Siracusa, ecc., sono oggi fruibili in uno stesso luogo. I quadri, riprodotti in digitale con tecnologie d’avanguardia ad altissima definizione, nel rigoroso rispetto delle dimensioni, dei colori e della luce originali, si trovano finalmente riuniti realizzando un sogno a lungo coltivato da studiosi, critici e appassionati.


Caravaggio. Una mostra impossibile non è una mostra convenzionale ma è innanzi tutto un sistema di comunicazione innovativo e altamente didattico, che coinvolge e rende partecipe il visitatore-spettatore in modo attivo, con un’esperienza visiva e auditiva a tutto tondo.


Si tratta inoltre di una tipologia di mostra senza precedenti in quanto omnicomprensiva rispetto a qualsiasi altra esposizione, anche perché, a causa dei costi proibitivi di allestimento e della crescente difficoltà di ottenere dai musei il prestito delle opere d’arte, una mostra di tutti i dipinti del Caravaggio era e resta impossibile in assoluto.


Inoltre, la riproduzione digitale dei dipinti consente di prolungarne la memoria al di là dell’usura e degli eventi, di trasmetterne ai posteri una testimonianza attendibile e, soprattutto, rende possibile una più esauriente e analitica “leggibilità” delle opere stesse, consentendo di percepire aspetti cromatici e luministici -  l’essenza della pittura caravaggesca - solitamente inaccessibili all’occhio umano di fronte all’originale, a causa del contesto in cui viene esposto e per lo stato di conservazione dell’opera.


Arricchisce il valore didattico del progetto, il sito internet della mostra www.caravaggio.rai.it. In questa sorta di catalogo virtuale è possibile ascoltare dalla viva voce di autorevoli storici dell’arte la descrizione dei dipinti; entrare nei più minuti dettagli delle opere fino a scorgerne la trama della tela; vedere le sequenze più significative dello spettacolo teatrale che Dario Fo ha realizzato espressamente per la “Mostra impossibile”; leggere le testimonianze sul Caravaggio dei suoi contemporanei; ascoltare i madrigali “dipinti” in alcune opere; cimentarsi con un gioco che richiede di scoprire a quali opere appartengano alcuni dettagli.


In un suggestivo allestimento, l’esposizione segue un’impostazione cronologica e tematica che illustra il percorso artistico di Michelangelo Merisi dagli esordi romani agli ultimi anni, riunendo in due sezioni i dipinti eseguiti nella capitale (1599-1603) per la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi: la Chiamata di Levi d’Alfeo (San Matteo), San Matteo e l’angelo e Il martirio di San Matteo; e per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo: la Conversione di Saulo e la Crocifissione di San Pietro, accostate alla prima versione della Conversione di Saulo, appartenente alla Collezione Odescalchi-Balbi.


Un’altra sezione è dedicata ai quattro dipinti sul tema della musica, con sottofondo sonoro - esecuzione dall’ensemble Musica Picta diretto da Paolo Camiz – tratto dagli spartiti dei madrigali raffigurati nel Riposo durante la fuga in Egitto (1596) della Galleria Doria Pamphilj di Roma, nelle due versioni del Giovane che suona il liuto (1596-97) conservati all’Ermitage di San Pietroburgo e al Metropolitan di New York, e in Amore vincitore (1602) del Staatliche Museen, Gamäldegalerie di Berlino.


Spiccano per imponenza le immagini di grandi quadri come la Decollazione del Battista (1608) di oltre cinque metri di altezza, conservata nella Co-cattedrale di San Giovanni a La Valletta, Malta; e altri celebri dipinti come il Giovane con un canestro di frutti (1592-93) della Galleria Borghese, il Bacco (1593) della Galleria degli Uffizi, la Cattura di Cristo (1602) della National Gallery of Ireland a Dublino, la Cena in Emmaus (1608) della Pinacoteca di Brera.


Completano il percorso, video di film storici, documentari e spettacoli a tema, conservati nelle Teche Rai.