Torna, alla sua terza edizione, Estate Fotografia Milano, l’appuntamento con la grande fotografia promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con Federico Motta Editore e Contrasto.

Estate fotografia a Milano: Palazzo Reale/Pac/ Castello Sforzesco

  Cultura e Spettacoli  

Estate Fotografia Milano 2006 propone, quest’anno, una novità legata alle sedi: alle due mostre di Palazzo Reale, Superstar. 99 miti del ‘900, organizzata con Federico Motta Editore, e I piaceri dell’occhio. Fotografie di Marc Riboud, realizzata con Contrasto, si aggiungono altre due esposizioni: Ex Fabrica. Identità e mutamenti ai confini della metropoli, al Castello Sforzesco, e Off Broadway, in collaborazione con Contrasto, al Pac.
Palazzo Reale Superstar. 99 miti del ‘900.
Curata da Ugo Volli e realizzata in collaborazione con l’agenzia d’immagini Corbis, la mostra mette in luce novantanove miti del Novecento: personalità che hanno portato all´immaginario collettivo un segno forte, un contenuto, un modo d´essere, positivo o negativo che sia, capace di risuonare ed emozionare. Dai miti del potere, come Rockefeller e Bill Gates, all’ironia di Totò e Charlie Chaplin; dalla santità di Madre Teresa di Calcutta e del Dalai Lama alla carica seduttiva di Marilyn Monroe e Sean Connery; dal genio di Federico Fellini e Hemingway ai miti della sregolatezza, come Albert Einstein e Valentino Rossi, “Superstar” propone un’affascinante panoramica delle icone del XX secolo.
I piaceri dell’occhio. fotografie di marc riboud.
La mostra rende omaggio allo sguardo e alla poetica di Marc Riboud, fotografo Magnum, e ripercorre, in una scelta di circa 120 fotografie, i momenti decisivi della carriera di un grande maestro dello scorso e del nostro secolo. Dai primi memorabili scatti parigini – come il pittore che, in bilico nel vuoto, dipingeva la Tour Eiffel - fino all’Oriente, ai ritratti delle grandi personalità, alle foto del ‘68 a Washington. Tutta la sua carriera, ancora non conclusa, è testimoniata in questa mostra che si chiude con un gruppo di foto a colori: gli ultimi esperimenti fotografici di un maestro del Novecento. La mostra arriva a Milano dopo il successo riscosso alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi.
Pac.OFF BROADWAY.
La mostra, per la prima volta in Italia dopo le tappe di New York, nella 60 Mercer Gallery, durante la scorsa edizione dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles e a Berlino, alla Leica e Rheinland-pfalz presenta il quartiere di newyorkese Broadway dove si ritrovano i quattro giovani fotografi di Magnum, Alex Majoli, Paolo Pellegrin, Thomas Dworzak e Ilkka Uimonen, impegnati ognuno a  raccontare in un modo diverso la propria realtà. Off Bradway diviene, attraverso l’obbiettivo, un punto di osservazione privilegiato,  non un modo laterale di guardare i conflitti, il paesaggio urbano, le calamità naturali. I quattro fotografi uniscono le forze e mischiano gli sguardi dando vita, per la prima volta, a una mostra che rispecchia questa nuova visione fotografica; un’esposizione diversa nell’impostazione e nel contenuto, per scoprire sequenze di foto e reportage di guerra (Iraq, Palestina, Afghanistan, Cecenia, Etiopia e Kosovo) accanto a brandelli e frammenti d’immagini raccolti in giro per il mondo. Le foto, accompagnate da un commento musicale realizzato per l’occasione dal musicista Fabio Barovero, si rincorrono, si parlano da uno schermo all’altro e raccontano, se non proprio un “mondo nuovo”, senz’altro un nuovo modo di guardarlo e di appartenervi.
Castello Sforzesco. Ex fabrica.Identita’ e mutamenti ai confini della metropoli.
La mostra, realizzata dal Civico Archivio Fotografico di Milano, incontra e si fonde con le intenzioni e i progetti autonomi di tre fotografi, Giampietro Agostini, Francesco Giusti, Tancredi Mangano, che indagano le aree industriali della cintura nord di Milano: Sesto S. Giovanni, Pero, Bovisa. Aree forti, in un passato recente, di identità e di storia, grazie alla presenza delle grandi industrie del ferro, dell’acciaio e della gomma che hanno qualificato Milano come città industriale e operaia. Oggi zone aperte in profonda trasformazione, specchio dei mutamenti economici, sociali e culturali che hanno investito la stessa nozione di città. Luoghi in cui, dall’identità “forte” della fabbrica si passa a quella “debole” dell’immigrazione clandestina, respinta ai margini della città. Terre di confine, luoghi di tensioni e cambiamenti accelerati, in cui sperimentare le stesse possibilità della fotografia di farsi strumento critico e interpretativo.

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