Per emozionarsi e conoscere la storia di Tiziano Terzani, un giornalista dalla vita appassionata che prima della scomparsa si avventurò sull'Himalaya per trovare l'equilibrio interiore

La fine è il mio inizio (La Fine è il mio inizio)

  Cultura e Spettacoli  

Al termine della sua vita densa di avvenimenti, Tiziano Terzani, il grande viaggiatore, appassionato giornalista e autore di libri di successo, si ritira a vivere con sua moglie nell'appartata casa di famiglia in Toscana. Vede chiaro in se stesso, è preparato a chiudere il cerchio della sua vita. Convoca a sé il figlio Folco, che vive a New York. Gli vuole raccontare la storia della propria vita, l'infanzia e la giovinezza a Firenze, i tre decenni trascorsi come corrispondente dall'Asia per il Corriere della Sera e Repubblica, e infine lo sconvolgente viaggio dentro sé stesso, quando a causa del cancro si congeda dal giornalismo e si apre a esperienze spirituali in Asia. Tre anni presso un grande saggio nell'isolamento dell'Himalaya diventano per lui l'esperienza decisiva. Gli rendono possibile guardare alla morte pacatamente. Ora Tiziano vorrebbe trasmettere queste esperienze al figlio Folco. Attraverso i dialoghi tra i due nascono momenti di grande intimità e si possono sciogliere vecchie tensioni tra padre e figlio. Dopo la morte del padre, Folco sparge le sue ceneri al vento dei monti della Toscana settentrionale. E pubblica il libro come suo padre gli aveva chiesto.

La fine è il mio inizio è una rara occasione per conoscersi osservando silenziosamente il culmine di un’altra vita, una vita densa come quella di Tiziano Terzani. Filosofo, stimato giornalista, corrispondente per anni dalla Cina, a poche settimane dalla morte, avvenuta nel 2004, Terzani detta al figlio Folco le sue riflessioni, diventate l’ultimo acclamato libro dell’autore con pagine contenenti un’eredità che appartiene a tutti, una profondità di pensiero ed una saggezza che sembrava impossibile immaginare al cinema.

La profondità dei pensieri, fino a quel momento pronunciati, trova concretezza in ciò che più quegli stessi pensieri celebrano, la vita, nella sequenza in cui padre e figlio salgono sulle cime più alte dell’Orsigna, nell’appennino tosco-emiliano. In un paesaggio mozzafiato, l’Orsigna si trasforma nell’Himalaya, dove Terzani si era ritirato per alcuni mesi in meditazione.

Il film di Jo Baier – nelle sale del 1° aprile – è un lungo dialogo tra Tiziano Terzani, magistralmente interpretato da Bruno Ganz, ed il figlio Fosco, interpretato da Elio Germano.

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