Dal 26 al 28 settembre valigie e canzoni di Piero Colaprico con Marco Balbi, Alessandro Castellucci, Piero Colaprico, Didi Martinaz, El Pelè (Giancarlo Peroncini), Atomo Davide Tinelli, da un’idea di Andrea Perrone e Atomo Davide Tinelli, produzione TieffeTeatro

Milano, Teatro Menotti: Milanoir Milanuit

  Cultura e Spettacoli  

Uno spettacolo/racconto che narra la Milano della mala e raccoglie i personaggi in “bianco e nero” che l'hanno vissuta. Scritto e interpretato da Piero Colaprico, giornalista e scrittore di appassionanti gialli, lo spettacolo, in equilibrio tra romanticismo, ricostruzione storica e passione politica, rivela l’epopea di una città che rinasce dopo la guerra. Le bische, le osterie e la nebbia, i gangster gentiluomini e la mafia, ma anche aneddoti, canzoni e leggende di una Milano che non c’è più.

C’è stato il bisogno di parlare della malavita di Milano con i suoi intrecci di poteri forti, morti, sequestri e grandi sparatorie per il controllo del territorio. E di far rivivere il pensiero costante del cambiamento, per arrivare sino ad oggi: abbiamo in tanti una valigia in mano e siamo pronti ad incamminarci. È una valigia che nel suo peregrinare per questa città si è riempita di sogni e desideri, anche dei vestiti degli attori e delle canzoni, talvolta anche di mazzette e cocaina, di esplosivo e di faldoni per il palazzo di giustizia.

Una valigia piena di canzoni, che suonavano prima della Guerra e che ci portano sino all’Expo, dalla nebbia alle luci del futuro, canzoni «snebbiate» dalla voce notturna di Didi Martinaz, colonna portante del racconto di Colaprico, icona di una Milano che con brani come El me Ligera, La ballata del pitur o Il motorino, mescola riso e dramma, vita dura e furbizia. E dal Pelé, che sa cantare vecchie canzoni della mala, ma sa come raccontare, in presa diretta, l’epopea della strada, della notte e della Milano noir.

Per i meno giovani è l’occasione di ritrovare i colori del fumo e del vino, di ascoltare la cadenza milanese all'interno di una betola/osteria trasformata in happy hour. Per chi non c’era, questa può essere una delle ultime occasioni per entrare davvero, mani e piedi, cuore e cervello, là dove s’incontravano nonni e genitori. Milano le radici le ha. È che, a volte, sembrano invisibili. Sino a quando, d’improvviso, non senti un ronzio da centrale elettrica, un fremere sotto i piedi, sono proprio quelle radici milanesi che sussurrano a chi sa dove ascoltare: eccomi, se hai un sogno, un’idea, provaci, e fidati, adesso è il momento!

PIERO COLAPRICO e ANDREA PERRONE

In gessato a righe come due gangster che si comandano, Colaprico e Tinelli si tuffano tra le loro imprese, cucendo in realtà la storia vera della male e quella di Milano tra gli anni Cinquanta e Sessanta, tra delitti e rapine, tra notti di bevute e nebbia sui Navigli.

ANNA BANDETTINI - LA REPUBBLICA

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