La mostra sarà inaugurata il 12 ottobre e resterà aperta fino a domenica 14 gennaio 2007

Fondazione Mazzotta: “MARC CHAGALL - JOAN MIRÓ: Magia, grafia, colore”

  Cultura e Spettacoli  

Gli spazi milanesi della Fondazione Mazzotta ospitano due grandi mostre che rappresentano un ritorno ai “Classici Moderni”, dopo gli esperimenti che hanno visto la Fondazione spaziare negli ambiti dell’antropologia, del design, della scienza, della tecnologia.

Si tratta di Marc Chagall-Joan Miró. Magia, grafia, colore, dal 13 ottobre 2006 al 14 gennaio 2007, e di Paul Klee. Teatro Magico, dal 27 gennaio al 29 aprile 2009.

Faranno da cornice a entrambe le esposizioni, organizzate in collaborazione con la Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura, una serie di attività collaterali tra cui, il giovedì sera, la rassegna Volti d’Artista - Serate in Fondazione, film, testimonianze e musica intorno ai protagonisti della mostra, cui si aggiungono le attività della Sezione Didattica interna alla FAM, con un fitto calendario di iniziative e laboratori.

La prima rassegna, pensata appositamente per gli spazi della Fondazione da Dominique Païni, presenta una raffinatissima e inedita per l’Italia selezione di grafiche di Marc Chagall e Joan Miró, due artisti particolarmente legati a questa importante istituzione sita nei pressi di Nizza in Francia.

Dopo il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris la Fondazione Maeght, inaugurata nel 1964 per volere e con il sostegno dei coniugi Maeght, divenne la seconda sede espositiva per l´arte moderna e contemporanea in Francia, raccogliendo opere di artisti del Novecento quali Pierre Bonnard, Georges Braque, Fernand Léger, Marc Chagall, Alberto Giacometti.

L’insieme architettonico della Fondazione Maeght è stato concepito per presentare l’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme ed espressioni. Pittori e scultori hanno collaborato con l’architetto catalano Josep-Lluis Sert, creando opere, spesso gigantesche, integrate alla costruzione come alla natura circostante.

Il rapporto assolutamente unico tra Miró e l’istituzione francese è già noto al pubblico della Fondazione Mazzotta, dove si è tenuta nel 2003 la mostra Joan Miró. Metamorfosi delle forme dedicata però alla produzione scultorea e al suo stretto collegamento con il disegno.

Per la Fondazione francese Miró ha realizzato l’ambientazione ideale alle proprie opere e ne ha progettate di nuove adattandole agli spazi, come l’arco d’ingresso della Fondazione o lo straordinario “labirinto” di ceramiche monumentali e bronzi. Chagall, che nel 1949 si trasferisce a Vence, iniziando a dedicarsi a nuovi mezzi espressivi (ceramica, scultura, mosaico, vetrata e grafica, soprattutto litografie), per la Fondazion ha realizzato dei bellissimi mosaici esterni.

Il percorso espositivo induce a confrontare i diversi esiti dell’esplorazione del subconscio che Marc Chagall e Joan Miró seppero illustrare con totale libertà immaginativa attribuendo alle loro opere una dimensione onirica e poetica.

A tal fine il curatore ha selezionato per la mostra 59 litografie a colori di Marc Chagall (Vitebsk 1887 - Sant Paul de Vence 1985), un monotipo e una gouache realizzate negli anni ’50 e ’60, oltre a uno straordinario paravento del 1963 e l’acquarello Les amoureux dello stesso anno, preparatorio al mosaico della Fondation.

Circa 90 tra acqueforti, acquatinte, litografie a colori di Miró (Montroig-Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983), realizzate tra il 1938 e il 1968, fanno da contrappunto al mondo fiabesco di Chagall. Tra esse alcuni cicli significativi come “Série noire er rouge” (1938) e la “Série de Barcelone” (1944), ma anche litografie di grandi dimensioni come La conversation del 1969 e La demoiselle aux papillons (1971), acqueforti e acquetinte colorate come la Galathée IV (1976) e L’aigrette rouge (1976).

Dominique Païni ha voluto accostare per la prima volta questi due artisti particolarmente legati alla Fondation, che hanno sperimentato l’arte incisoria in tutte le sue complessità e varianti. Nelle loro opere segno e colore si fondono dando nuovo impeto alla loro produzione artistica.

Giovanni Scotti

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